Monza, accendere il verde si puòEsperti in convegno al Cittadino

Monza, accendere il verde si puòEsperti in convegno al Cittadino

Monza – Accendere il verde si può. Anche da subito. Parola di Renato Ornaghi, energy manager invitato da Il Cittadino a parlare di come in Brianza si possa concretamente sviluppare una filiera produttiva ”green” che renda il territorio ancora più appetibile per chi lo vive o vi si vuole trasferire. Insieme a lui, nell’incontro promosso dal giornale giovedì sera (e in streaming su www.ilcittadinomb.it), anche due realtà imprenditoriali, Sole architetti, studio di progettazione monzese, e Piperlux, azienda di Biassono che sta lavorando allo sviluppo e alla diffusione della tecnologia led. Questi ultimi sono stati anche i protagonisti delle due installazioni che fino a domenica renderanno più luminoso e bello un lato dell’arengario. In un mondo che ha finalmente messo al centro la questione energetica in modo serio, uno studio presentato da Ornaghi evidenzia come la Brianza abbia col tempo raggiunto delle punte di virtuosismo.

«Attualmente in provincia c’è un fabbisogno complessivo di quasi tre milioni di tonnellate di energia primaria, massimamente per i settori civile, industriale e dei trasporti – spiega l’ingegnere – Ma se è vero che la richiesta è sempre più grande anche qui, ho calcolato che nella provincia di Monza a tutt’oggi sono stati installati impianti fotovoltaici per un totale di oltre 10000 kilowatt di potenza. Il tutto pari a un investimento di circa 50 milioni di euro e per un totale di quasi 12 watt per abitante». È ancora una goccia nel mare della richiesta effettiva, ma rispetto ad altre province lombarde come Como e Lecco, Monza è certamente più virtuosa. «Altro dato interessantissimo è che in tutti i 55 comuni della provincia sono presenti impianti per la produzione di energia fotovoltaica – aggiunge il manager – Monza è la città in cui sono esistono più impianti (44) con una potenza complessiva prodotta di 666 kw, ma anche nei piccolissimi comuni come Roncello o Vedano si trovano delle piccole fonti».

Basandosi sul rapporto tra potenza prodotta per numero di abitanti il comune più virtuoso è però Caponago, seguito da Mezzago, Burago Molgora e Usmate. Tutti collocati nel vimercatese che rispetto ad altre zone della provincia è quella che vanta la maggior attenzione allo sviluppo delle fonti rinnovabili e alla green economy, forse per una più efficace comunicazione agli abitanti o forse per la forte connotazione tecnologica del suo distretto industriale.
«Il fotovoltaico è utile, ma non è ancora sufficiente – conclude Ornaghi – Per accendere il verde occorre lavorare anche su altri fronti: il solare termico per esempio, la casa passiva, cioè la lotta alle dispersioni, le biomasse e il risparmio e l’efficienza energetica, che sono forse la più importante e meno costosa ”energia rinnovabile”. Ciascuno di noi deve essere stimolato a farlo: se si seguissero alcuni accorgimenti come suggerito in tre decaloghi che abbiamo studiato con Confindustria si risparmierebbero in un anno fino a 380 euro guidando, 760 euro sul budget di casa e 30mila euro in azienda».

La Brianza è verde e molte delle sue imprese lo sono tanto che è possibile individuare diverse microfiliere che già operano in questa direzione: dalla domotica, alla geotermia, all’edilizia sostenibile, alla catena del freddo ad alto rendimento.
Sabrina Arosio