«Adesso? E adesso cambia tutto». Il consiglio regionale della Lombardia ha approvato la legge che rende obbligatoria la conoscenza delle manovre di disostruzione per gli operatori di tutti i centri, scuole e asili, che hanno a che fare quotidianamente con i bambini. E tra chi non si tiene dalla felicità ci sono Mirko Damasco e l’associazione
Salvagente Monza (vai), in prima linea per fare prevenzione e formazione al primo soccorso, soprattutto in ambito pediatrico.
«Siamo felicissimi – commenta Damasco – Questa è la prima legge in Italia e può aprire un varco. Felicissimi anche perché tutto è nato dalla presenza di Massimiliano Romeo a uno dei nostri corsi: abbiamo trovato persone che ci hanno creduto e hanno capito l’importanza di fare prevenzione».
LEGGI La Lombardia rende la disostruzione pediatrica obbligatoria per legge
Perché è una legge importante? «Per due motivi. Il primo è che è una legge aperta e quindi chi vuole partecipare al progetto può farlo, il secondo è che è una legge che copre tutto. Quindi se hai tra le mani un bambino, che tu sia scuola, centro o famiglia, devi fare i corsi di primo soccorso. E poi c’è la vera rivoluzione: due ore di formazione nei corsi pre-parto. Praticamente il punto zero di tutto il percorso».
La Lombardia fa da apripista e l’obiettivo, oltre che fare scuola in altre regioni, è arrivare al governo per l’approvazione di una legge nazionale. Tra gli impegni dell’associazione Salvagente c’è anche che primo soccorso e disostruzione pediatrica entrino tra le materie insegnate a scuola.
La legge inserisce l’obbligatorietà dei corsi nei requisiti per l’accreditamento delle strutture sociali e sociosanitarie. Inoltre tutte le realtà che si occupano di minori devono prevedere percorsi formativi sulle tecniche salvavita per il personale docente, non docente e le famiglie.
«Se a livello nazionale dovessero riprendere la legge lombarda, cambierebbe davvero tutto – prosegue Damasco – In questo modo si arriverebbe alla copertura del 100% o comunque ci si andrebbe molto vicini».
Come a Seattle, che poi è lo slogan (#ComeaSeattle) attraverso cui l’associazione rilancia le sue attività. Lì già alla fine degli anni ’70 c’è stato chi si è reso conto che insegnare ai medici a salvare una vita rischiava di essere inutile senza un percorso di prevenzione nella cittadinanza.
«Non fu una cosa accettata subito, ma ha fatto cultura – spiega Damasco – e infatti oggi a Seattle c’è una delle percentuali più alte di sopravvivenza a casi di soffocamento o attacco cardiaco proprio grazie alla capacità dei cittadini di intervenire in caso emergenza».
O come in Danimarca, che ha approvato una legge analoga a quella Lombarda nel 2011 e oggi ha raggiunto il 50% di sopravvivenza. In Italia circa 50 bambini muoiono per ostruzione delle vie aeree (nella maggior parte dei casi causata dal cibo) per un mancato pronto intervento. Quasi un bambino alla settimana.
LEGGI A Rimini con Salvagente Monza per l’evento che insegna a salvare la vita ai bambini
Il prossimo traguardo di Salvagente è l’evento di mass training in programma l’11 e 12 aprile a Rimini: l’obiettivo è superare le 5.500 presenze raggiunte in un evento analogo organizzato nel 2011 al PalaIper di Monza.