“Presente”. Di fronte all’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del coronavirus non potevano che rispondere così: scendono in campo anche le penne nere della sezione di Monza di Ana – Associazione nazionale alpini. In accordo con il Comune di Monza e con la protezione civile comunale, da lunedì mattina in via Fossati e Lamperti quello che sarebbe dovuto diventare il magazzino della protezione civile è stato trasformato in una cucina da campo.
Fuochi e pentole alla mano, è lì, a San Rocco, che ora si cucinano i pasti per gli operatori sanitari, le forze dell’ordine e i volontari in servizio in città (ma non solo). Ai fornelli per preparare circa 250 pasti al giorno – tra pranzo e cena – i cuochi e gli chef di Ri.Un. Ristoratori Uniti, il comitato presieduto da Eugenio Galbiati (Pizzeria del Centro) e Vincenzo Butticè (Il Moro) che già da un paio di settimane si preoccupa di ristorare chi si trova in prima linea per fronteggiare l’emergenza.
«La cucina da campo è stata allestita in fretta – ha spiegato il presidente di Ana Monza Roberto Viganò – Noi ci occupiamo della logistica e lo faremo per l’intera durata dell’emergenza: per questo abbiamo chiesto ai soci e agli amici dei diversi gruppi di trovare nuovi volontari, così da garantire la continuità del servizio».
I pasti, una volta pronti, vengono poi consegnati agli operatori in servizio dai volontari di Bran.Co. e dai tifosi del Monza della curva Davide Pieri. Ma il contributo delle penne nere non si ferma qui. Alla raccolta fondi promossa a livello nazionale per sostenere la realizzazione dell’ospedale da campo di Bergamo si affiancano le iniziative organizzate dai diversi gruppi presenti sul territorio.
«Monza centro – ha spiegato il capogruppo Andrea Melzi – nei giorni scorsi ha già effettuato due donazioni: una favore dell’ospedale San Gerardo, l’altra per il comitato locale della Croce Rossa. Non mancherà il sostegno alle attività della nostra protezione civile».