Fragole di montein Val Martello

Fragole di montein Val Martello

Il silenzio è perfetto, al punto che finalmente riesci a sentire i battiti del cuore: questo è uno dei biglietti da visita della Val Martello che, collocata al centro del Parco dello Stelvio, è tra le località di maggior prestigio per gli appassionati di ambiente, di tradizioni, di buona cucina e anche di sport invernali.

Non quelli di massa, per loro ci sono altre località; in Val Martello ci si va per stare a contatto con la potenza della natura non ancora addomesticata e gli 800 abitanti della valle vogliono che rimanga così, e assicurano che faranno il possibile perché da loro, la natura, non sia costretta a compromessi e che non diventi merce di scambio.

Insomma: non vogliono vendere l’anima per attirare altri tipi di turisti; i 600 posti letto che ci sono, bastano. Poi, i turisti che la frequentano, alcuni da decenni, ci vanno per quello, perché sanno quali sono le regole e quelle regole vogliono rispettare. Quindi, sembrano dire gli albergatori e gli operatori economici della valle: fracassoni e ultramodernisti alla larga, questa montagna ama il silenzio.

E anche le fragole. Sì, perché la Val Martello è un famoso posto delle fragole per eccellenza (grande festa con tanto di elezione di reginetta delle fragole a fine giugno). E’ il luogo di coltivazione delle fragole più alto d’Europa: lì si riesce a coltivarle fino a 1200 metri di quota, e in estate, a partire dal fondo valle, man mano che maturano, si sale di quota e si raccolgono le fragole migliori. I valligiani sono convincti che per le fragole vale lo slogan che una volta si usava per il caffè, quindi: “Fragole di montagna, il gusto ci guadagna”.

E quel gusto hanno imparato a conservarlo sotto varie forme, dalle confetture, agli sciroppi, ai liquori, alle tisane che vengono acquistati dagli intenditori più attenti e voloci. Ovviamente, in val Martello non ci si va solo per le fragole, ma perché è un punto di partenza per varie escursioni nel Parco dello Stelvio; sono stati messi a punto almeno una quindicina di sentieri che portano a scoprire la potenza della natura nei suoi vari aspetti, dal ghiacciaio al bosco, dalla passeggiata tra fiori e mirtilli al tranquillo scorrere dei ruscelli, dai sentieri delle malghe a quella dei mas, dall’osservazione degli uccelli a quella degli ungulati. Insomma ce n’è per tutti i gusti.

E quando si torna in albergo, ci sono sauna e piscina che ritemprano prima di mettere le gambe sotto il tavolo per gustare una cucina robusta e raffinata alla stesso tempo. Di gran pregio quella dell’Hotel Waldheim (www.waldheim.info), dove il deus ex machina, Alessandro Mair, maestro di sport invernali e di ospitalità, nonché cuoco e sommellier non mancherà di riempire al meglio le giornate con sana attività fisica e piatti prelibati. Stessa Weltanschauung la si ritrova anche all’hotel Bergfrieden (www.bergfrieden.com), dove tra l’altro è appena stato completato un ambiente benessere di grande raffinatezza.

Chi vuole invece un’ospitalità ancora più riservata, la si trova all’hotel-agriturismo Niederhof (www.niederhofmartell.com) da dove si vede la valle dall’alto. Infine, proprio nessuno parte mai dalla Val Martello, senza aver fatto il pieno di prodotti caseari di Gandhof (www.gandhof.com) che più naturali non si può.

E proprio per non farsi mancare nulla, in questi giorni la Val Martello è capitale mondiale di sci invernale che avrà il suo clou domenica 25 marzo con il quinto Marmotta Trophy. (www.marmotta-trophy.it)

Fiorenzo Barzaghi