Cultura e designL’altro Egitto

Cultura e designL’altro Egitto

C’è una ragione in più per visitare l’Egitto, dopo le piramidi, il Nilo che per millenni hanno lasciato – e lasciano – a bocca aperta tutto il mondo, ora c’è un’altra meraviglia: la biblioteca di Alessandria, la città più moderna dell’Egitto. Già faro di diffusione della cultura nel mondo, distrutta dal fanatismo oscurantista, sta ora risorgendo. Anzi è già risorta e fin da adesso è in grado di stupire i visitatori. Ma lo sarà ancora di più quando tra qualche anno verranno realizzati i fantastici progetti che vogliono portare la biblioteca nella città fondata da Alessandro Magno a essere ancora quel faro, come lo era il faro sul porto, di diffusione della cultura nel mondo. A breve si arriverà a 8 milioni di volumi, molti dei quali esemplari unici, una vetrina della cultura del libro nei secoli.

Tutta la più avanzata tecnologia è stata impiegata e viene costantemente aggiornata per rendere sempre più efficiente il servizio che la biblioteca dà. Non solo agli egiziani i quali vanno giustamente assai orgogliosi. Da quando è stata aperta al pubblico cinque anni fa, la biblioteca alessandrina (l’abbiamo visitata durante un viaggio con I Viaggi del Turchese www.turchese.it con voli da Bergamo) è diventata un esempio per molte biblioteche del mondo per organizzazione e funzionalità, con informatica e computer ovunque. A cominciare dalla sua struttura architettonica. Un edificio circolare, enorme visto dall’interno (è la più grande sala di lettura del mondo), ma non così dall’esterno, con quelle aperture che ricoprono interamente il tetto che volutamente vogliono sembrare a occhi con tanto di sopracciglia che danno a ogni ora del giorno una luce naturale. A entrare nel suo campus pieno di ragazzi e ragazze, molte delle quali portano civettuolamente un velo, non pare proprio di essere in un Paese del Nordafrica, con i suoi problemi di arretratezza ancora visibili, ma solo fuori da quel monumento. Sembra di essere in un futuro virtuale dove la tecnologia è veramente al servizio della persona. Il ministero egiziano della scuola e della cultura evidentemente punta molto sulla crescita culturale delle nuove generazioni e adeguatamente vi investe.

Per queste e per altre ragioni vale la pena di cominciare a usare Alessandria come nuova porta per entrare nell’Egitto. Anche perché Alessandria è stata a lunga la città di adozione di molti italiani, tra questi il poeta Giuseppe Ungaretti che vi è nato e vissuto a lungo. In alcuni caffè storici dell’Alessandria vecchia, autentica città cosmopolita, ha incontrato intellettuali e artisti che hanno lasciato il nome nella cultura mondiale, tra questi il poeta greco Costantino Kavafis. E’ una forma di nuova e bella scoperta entrare in Egitto da Alessandria. Da lì poi si prosegue verso la capitale, interessata da una crescita urbanistica senza precedenti; una Grande Cairo con numerosi progetti già realizzati e altri in via di realizzazione: un enorme cantiere che cambierà il volto dell’intero Paese. Togliendo territorio al deserto, vi sono numerosi ed enormi progetti di importanti finanzieri arabi e occidentali. Tra questi già a buon punto è la città con architettura futuristica di Bill Gate; proprio di fronte sorgerà la cittadella dell’economia con palazzi di finanziarie e della Borsa, e nel 2011 si conta di inaugurare il nuovo museo egizio, 60 ettari coperti e con impiego totale di tecnologia informatica. Insomma, l’Egitto del futuro è già iniziato.

Fiorenzo Barzaghi

Info www.turchese.it