Viva i cantautoriArriva Erica Mou

È certamente una delle rivelazioni del cantautorato italiano, a Sanremo ha vinto i premi della critica. Erica Mou porta il suo “È tour” in Brianza, al Tambourine di Seregno.
Viva i cantautoriArriva Erica Mou

Immagina di essere una cantante che ancora non ha compiuto vent’anni, che si sta esibendo davanti a una platea in cui c’è un noto giornalista-presentatore che proprio in quel momento riceve una telefonata da una famosa produttrice discografica che rimane colpita da quello che sente in sottofondo. La vita è fatta anche di colpi di fortuna, soprattutto se la cantante è una giovane Erica Musci, se tra il pubblico c’è Red Ronnie e dall’altro capo del cellulare c’è Caterina Caselli.

Racconta così Erica Mou l’incontro con il boss della Sugar Music (che tra le sue scoperte può vantare Elisa, Raphael Gualazzi e Giuliano Sangiorgi con Negramaro). «Avevo già fatto un casting con Red Ronnie nel 2007, lei dopo quella telefonata chiese informazioni e cercò un mio video su Youtube. Il risultato fu una chiamata con invito a presentarmi nel suo ufficio di Milano per un provino: avrei potuto dire di no? In un attimo presi la chitarra e partii da Bisceglie».
La storia inizia così e oggi Erica Mou (classe ’90) di strada ne ha già fatta parecchia. È certamente una delle rivelazioni del cantautorato italiano, ennesima interprete del Puglia sound, ed è già nella condizione di cambiare marcia, passando da promessa a realtà.

All’ultimo Sanremo, partendo dai giovani che quest’anno si sono trasformati in Sanremo Social, si è piazzata seconda ma ha vinto il premio della critica rappresentando l’altra faccia della musica rispetto ai volti da talent show. Mentre in bacheca ha già un premio come rivelazione indie pop al Mei e la partecipazione al progetto dedicato alla “Leva cantautoriale degli anni zero”. Ora è in tour con i brani del nuovo album (“È”) e venerdì 25 maggio fa tappa al Tambourine di Seregno per una data un po’ speciale.
«Sarà un concerto atipico, perché saremo solo io, la mia voce, la chitarra e una pedaliera per gli arrangiamenti dal vivo. La bellezza di serate del genere è che non c’è un programma, ci si può lasciare trasportare dalle sensazioni e dal pubblico. Vediamo cosa viene fuori».
Sul palco di via Tenca porterà un repertorio che comprende le tracce dell’ultimo disco, uscito nel 2011 e ripubblicato in febbraio nell’edizione repackaging con “La vasca da bagno del tempo”, il brano presentato al festival.
E come nascono invece le canzoni? «Con la penna, un foglio, la chitarra? Ogni canzone ha la sua storia, meno male. In generale racconto di cose accadute, vissute o pensate. Non riesco mai a svincolarmi nell’astratto, devo avere uno stimolo concreto per far uscire quello che sento. E che altrimenti dovrei esprimere in altro modo. Amo molto anche le sovrapposizioni di suoni che dal vivo regalano una somma di elementi che permette di far sentire la crescita di un brano durante la sua esecuzione».

Dalla Puglia al nord Europa, il curriculum della 22enne di belle speranze è già ricco anche di collaborazioni internazionali. Su “È” ha messo le mani l’islandese Valgeir Sigurosson («Ha portato una bella ventata di novità», dice lei), già al fianco di Bjork, mentre al singolo di Sanremo ha collaborato Davide Rossi, musicista e compositore per Coldplay o Alicia Keys. Insomma, i nomi famosi si sprecano. Senza contare la cover dei Fletwood Mac (Don’t stop) selezionata come colonna sonora di uno spot o il brano (“I baci mai dati”) scelto per chiudere il film di Roberta Torre presente al festival di Venezia e al Sundance.
«A me in un anno sembra che sia cambiato tutto: Sanremo o il concerto del Primomaggio sono sfide che finché non le affronti non le puoi capire. Credo di avere imparato tanto dal punto di vista musicale e non vedo l’ora di fare cose nuove per vedere se ho capito davvero».

E quindi, la scena cantautoriale come sta? «Secondo me è messa bene, non credo sia più tempo di lamentarsi: nel suo piccolo sta conquistando una sua forza rispetto a quella musica che ha una diffusione di massa. Molti artisti stanno ottenendo la sicurezza, o la grande illusione, di una carriera che sia per sempre». L’appuntamento al Tambourine di Seregno (via Tenca 16) è alle 22 con ingresso a 10 euro (con tessera Arci).
Il tour continua a Mantova all’arci Tom il 26 maggio (con Paolo Benvegnù), il 2 giugno a Cormons (piazza 24 Maggio), il 14 giugno a Trani (al castello Svevo), il 15 giugno a Bologna (BOtanique ai giardini di via Re).
Chiara Pederzoli