Vittorio Agnoletto alla Lombarda:«E’ un segnale dei gruppi mafiosi»

Vittorio Agnoletto alla Lombarda:«E’ un segnale dei gruppi mafiosi»

Villasanta – «Il deprezzamento del terreno che seguirà a questa vicenda porterà a una vendita a basso costo, con successive modifiche delle destinazioni. Che anche in Brianza ci sia la ‘ndrangheta è cosa nota». È questa la tesi di Vittorio Agnoletto, figura di spicco dell’ambiente di Rifondazione comunista che mercoledì mattina ha tenuto una conferenza stampa davanti ai cancelli della Lombarda Petroli. La sua idea sul caso dello sversamento di gasolio nel Lambro passa attraverso la ‘ndrangheta e le sue mire di speculazione edilizia sull’area dell’ex raffineria villasantese.

«Gruppi mafiosi della zona – ha proseguito – hanno lanciato un chiaro messaggio alla politica e a chi dovrà governare sullo sviluppo di questo territorio». Agnoletto non si sentirebbe garantito né dal Governo «che ha depenalizzato l’inquinamento delle acque», né dalla Regione. La tesi, approfondita da Marco Fraceti (segretario del partito a Monza) e da Anita Giuriato (segretaria provinciale), parte dal presupposto che i progetti in cantiere per l’area Lombarda Petroli non costituiscano un bene per la cittadinanza ed espongano al rischio di infiltrazioni mafiose.
Il progetto Ecocity di Addamiano prevede una riqualificazione dell’ex raffineria, con volumi industriali, residenziali, di terziario e verde. Al momento, Addamiano ha acquistato e edificato solo la parte industriale.

«E’ chiaro che l’operatore è in un momento di crisi e non riesce a concludere il progetto – ha detto Fraceti – e siamo convinti che dietro di lui ci sia già qualcuno che causando questo disastro ha spianato la strada per poter subentrare ad Addamiano comprando tutto. Noi abbiamo sempre sostenuto l’opportunità di realizzare piuttosto il progetto Green Eco Park (già disegnato con il supporto dei lavoratori, della proprietà della Lombarda Petroli e dell’Ipsia di Monza) per una centrale alimentata da fonti rinnovabili, con l’insediamento di un polo d’imprese nel quadro della green economy e 350 nuovi posti di lavoro. Anche la giunta Faglia di Monza era favorevole. Ma la ex amministrazione villasantese si è sempre opposta e all’attuale non è parso vero».

Secondo il politico, il sabotaggio delle cisterne sarebbe il pollice verso della mafia che intende acquisire il comparto. Ma perché la mafia dovrebbe voler affossare un progetto che comunque non è in programma? «Forse perché sa che Addamiano è in difficoltà finanziarie – è la spiegazione del segretario monzese – e perché vuole subentrare senza che altri progetti la ostacolino».
Valeria Pinoia