Violenza sessuale, denunciatoassessore provinciale leghista

Monza, caso Talice in ConsiglioI leghisti vogliono la sostituzione

Monza/Seregno – Rischia di provocare un vero e proprio terremoto nel mondo della politica locale la vicenda giudiziaria che vede protagonista il leghista Luca Talice, assessore provinciale alla Sicurezza, alla Protezione civile e alla Polizia provinciale, nonché capogruppo del Carroccio in consiglio comunale a Seregno. Secondo quanto sta emergendo in queste ore, e che è stato anticipato dal settimanale “l’esagono” stamattina, già da qualche mese Talice, quarant’anni compiuti lo scorso 13 dicembre, titolare di un avviato negozio di ottica a ridosso del centro storico seregnese, è stato denunciato da un giovane uomo e una giovane donna, entrambi considerati astri nascenti della Lega Nord di Seregno, per violenza sessuale. I due hanno ricostruito in separata sede, a dicembre, le angherie che affermano di aver subito ai carabinieri di Lecco, angherie che almeno nel caso del giovane si protrarrebbero da anni e che sarebbero iniziate dopo un primo periodo in cui la relazione tra i due sarebbe stata condivisa dalle parti: i relativi fascicoli sono stati poi trasmessi per competenza territoriale alla Procura della Repubblica di Monza. Sul caso sta ora indagando il sostituto procuratore Alessandro Pepé, che ha già cominciato gli accertamenti di prassi, sentendo alcune persone che avrebbero raccolto le confidenze delle due presunte vittime. Al momento, da quel che è trapelato, Talice non ha ancora ricevuto avvisi di garanzia. È comunque da capire quali potranno essere le ripercussioni politiche. Non è da escludere che l’interessato, che ha sempre goduto fama di uomo irreprensibile anche al di fuori del suo movimento e che per ora ha scelto di non rilasciare dichiarazioni, possa decidere di rinunciare ai suoi incarichi, come del resto fece il suo ex collega nella giunta provinciale Rosario Perri, dimessosi recentemente dopo la diffusione di un’intercettazione telefonica dal contenuto considerato quanto meno inopportuno nell’ambito dell’operazione “Infinito” che ha decapitato i vertici della ‘ndrangheta in Lombardia e in Brianza. “Non sono stato convocato in Procura – è l’unica dichiarazione ufficiale resa da Talice -. Ho appreso tutto da “l’esagono”. Ho appreso la notizia che mi vede protagonista di aberranti delitti. Ho escluso nel modo più assoluto mie responsabilità e affidato la mia difesa all’avvocato Luigi Peronetti di Monza, al quale ho dato mandato di dar corso a tutte le azioni necessarie alla mia tutela”. “In mio assistito nega tutte le accuse, sono pura fantascienza, delazioni gravissime – è il commento del penalista -. Chi ha messo in giro certe, voci ne pagherà le conseguenze”.
Paolo Colzani
Federico Berni