Vimercate, trasloco dell’ospedaleÈ scattato il conto alla rovescia

Vimercate, trasloco dell’ospedaleÈ scattato il conto alla rovescia

Vimercate – Si avvicina il d-day per la parte più complessa e più corposa del trasloco dal vecchio al nuovo complesso ospedaliero, quella relativa ad ambulatori, reparti e degenti. Gli uffici amministrativi e la direzione sanitaria sono già domiciliati al Chioso Maffeo, dal 16 di novembre partirà il trasferimento di tutta l’attività clinica e sanitaria e questa ultima fase si concluderà nell’arco di due o tre settimane al massimo.

Il che significa che entro i primi dieci giorni di dicembre l’ospedale di Vimercate avrà sede definitiva presso la nuova struttura a petali collocata nella campagna che unisce Oreno alla città, a lato della provinciale per Villasanta. Alle incombenze organizzative si affiancato quelle relazionali: per domani mattina, 7 novembre, è previsto un open day, con visita al complesso ospedaliero, per circa trecento volontari delle associazioni del Vimercatese che prenderanno visione della struttura e dei reparti. Riferendosi all’organizzazione del trasloco, un paio di settimane fa, dall’ospedale spiegavano che il trasferimento sarà completato “certamente prima di Natale, entro la metà del mese di dicembre, anche prima”, e che la presenza, già a ottobre, degli uffici amministrativi avrebbe avuto anche il compito di saggiare l’efficienza della rete informatica installata.

Il trasloco dei reparti e dei degenti sarà compresso in una ventina di giorni al massimo anche per l’esigenza di tenere riuniti servizi e reparti che devono funzionare in maniera complementare per garantire le migliori prestazioni per pazienti e utenti della struttura. Il costo complessivo del nuovo ospedale, delle apparecchiature e degli arredi ammonta a 223 milioni di euro. Per quanto riguarda l’organizzazione dei servizi, il piano finanziario contempla la comparsa del trauma center e della medicina nucleare, il potenziamento dell’oncologia medica e della chirurgia vascolare, e dieci posti letto per il low care.
Anna Prada