Vimercate: «Soldi per i disabili»Ma si tratta solo di una truffa

Vimercate – Un’offerta di cinquanta euro, per sostenere il servizio di trasporto disabili effettuato per conto del Comune. Così suona la richiesta del sedicente operatore di una millantata associazione di volontariato che nei giorni scorsi si è presentato a casa di una vimercatese chiedendo denaro contante. A denunciare la tentata truffa è stata la stessa residente che, sospettando si potesse trattare di un raggiro, si è recata presso gli uffici comunali per esporre l’accaduto. Secondo il racconto della donna, dopo aver specificato di essere parte di un’associazione che collabora con il Comune, il malfattore per motivare la richiesta di contante ha addotto a pretesto la difficile congiuntura economica generale. Sulla vicenda ora entra in campo Palazzo Trotti per ricordare a tutti i vimercatesi che “il Comune di Vimercate non si presenta mai a casa dei cittadini per chiedere contributi, né questa pratica è adottata da alcuna delle associazioni che con il Comune collaborano”, si legge in un comunicato diramato martedì. Una nota che fa chiarezza e che invita tutti a porre la massima attenzione per non cadere vittima di truffe.

Questo episodio non è che l’ultimo, in ordine di tempo, dei tanti raggiri imbastiti presso le abitazioni ma anche in strada, soprattutto a danno delle persone anziane, spesso le più indifese. Teatro ricorrente di truffe tentate e riuscite è il mercato settimanale del venerdì mattina, in pieno centro storico. Risale a solo un paio di settimane fa il colpo che al malvivente ha fruttato ben duemila euro. La vittima prescelta stava risalendo a piedi via Vittorio Emanuele, quando un uomo le si è avvicinato e le ha proposto l’acquisto per soli 2mila euro di un orologio d’oro, del valore di 10mila euro, lasciatogli in eredità dal padre, “alla fine, lei guadagna ben 8mila euro”, è stato il refrain con il quale il truffatore ha martellato il vimercatese e alla fine lo ha convinto, dopo avergli spiegato di non avere tempo di piazzare l’oggetto sul mercato a prezzo adeguato “perché mi trovo nella necessità di partire e ho l’aereo tra un’ora”. Frastornato dalle parole e confuso dalla prospettiva di realizzare un qualche guadagno, il passante si è recato subito in banca, ha prelevato 2mila euro dal conto e li ha consegnati al truffatore. L’orologio era naturalmente di metallo, pure scadente.

Altro episodio accaduto in città nei mesi scorsi, sempre per strada, racconta di uno straniero che ha convinto un passante ad acquistare per duecento euro un ‘gratta e vinci’ spacciato come vincente, ma contraffatto, del valore di cinquecento euro, aggiungendo di preferire questa scorciatoia, pur rimettendoci parte della vincita, perché non aveva tempo di recarsi in una ricevitoria, “anche perché degli stranieri non si fidano”. E in questo caso non c’era proprio da fidarsi, visto che il biglietto era un falso fabbricato con un ‘copia e incolla’ che recava la combinazione vincente.
Anna Prada