Vimercate, ordinanza anti-uccelliTrovata l’intesa con gli animalisti

Vimercate, ordinanza anti-uccelliTrovata l’intesa con gli animalisti

Vimercate – L’ordinanza, con il divieto di dare cibo ai volatili, resta in vigore; ma le anatre e le altre specie che abitano le rive del Molgora non soffriranno la fame, perché a occuparsi di loro ci sarà una squadra di volontari. Lunedì l’assessore all’ecologia Corrado Boccoli e il sindaco Paolo Brambilla hanno incontrato rappresentanti dell’ufficio dei Diritti degli animali, delle associazioni animaliste e ambientaliste, raggiungendo un accordo a tutela della fauna vimercatese. Chiarito il significato dell’ordinanza del 10 maggio – mettere un freno ai comportamenti che oltre a compromettere decoro e igiene urbana danneggiano gli stessi animali – la decisione di avviare una collaborazione per progettare iniziative mirate, indirizzate alla salvaguardia dei volatili.

«Tra le azioni ipotizzate – spiegano da palazzo Trotti – potrebbe essere prevista l’installazione di ricoveri per le specie non migranti e la costituzione di un gruppo di volontari qualificati e opportunamente formati che si occupino di fornire un supporto adeguato all’alimentazione della fauna presente lungo il torrente». Venerdì prossimo un secondo incontro per definire nel concreto la convenzione. Soddisfatto degli esiti e del clima della riunione, l’assessore Boccoli: «Siamo riusciti a spiegare finalità e intenzioni – commenta – l’ordinanza non è a discapito della fauna ma in un’ottica di tutela. Un’alimentazione con quelle quantità e qualità non è certo idonea». Senza contare il rischio che le sponde del Molgora continuassero ad assomigliare a una discarica a cielo aperto. L’ordinanza vieta perciò di nutrire le anatre nel tratto del torrente che va dal cimitero al ponte di San Rocco, mentre vale su tutto il territorio comunale per piccioni e colombi.

«Concordiamo sul fatto che lanciare intere cassette di pane nel fiume non sia un comportamento corretto e non faccia bene alle anatre – spiega MariaRita Gritti, dell’ufficio Diritti degli animali – ai cittadini, informati del lavoro dei volontari, sarà spiegato che il divieto è necessario per la salute degli animali. L’idea è quella di posizionare alcuni cartelli in punti strategici, come già al parco di Monza». Per quanto riguarda i piccioni, il cui proliferare era uno degli altri argomenti dell’ordinanza, l’accordo prevede che gli stessi volontari distribuiscano in alcuni punti del paese, un mangime antifecondativo.

L’incontro di lunedì era stato sollecitato dalle associazioni e dall’ufficio Diritti degli animali: in seguito alla firma dell’ordinanza erano state tra l’altro raccolte duecentoquaranta firme tra i cittadini per chiedere la revoca di un divieto che avrebbe condannato gli uccelli alla fame. «L’intento era quello dell’accordo – aggiunge la Gritti – non tanto della polemica. Abbiamo anche convenuto sulla necessità di essere interpellati, nel momento in cui si prendono decisioni che riguardano gli animali».
Letizia Rossi