Vimercate, la Accent dice no:confermati i tagli ai lavoratori

Vimercate, la Accent dice no:confermati i tagli ai lavoratori

Vimercate – Accent e Borghi, per entrambe le vertenze i tavoli di confronto sono aggiornati ai primi giorni di giugno. E in campo restano le richieste dei lavoratori, sinora non accolte. Per l’azienda multielettronica di via Trieste, nell’incontro di lunedì i sindacati hanno riscontrato ancora una volta l’indisponibilità di Accent a far scivolare la procedura di mobilità verso la formula del contratto di solidarietà che permetterebbe di salvare i posti di lavoro.

“L’azienda è rimasta irremovibile sulle posizioni iniziali –ha detto Antonio Castagnoli, Fiom Cgil- Se questa opzione resterà impercorribile, ribadiremo la richiesta di ottenere almeno la cassa integrazione straordinaria affiancata alla mobilità”. Questioni che saranno discusse il 3 giugno in Assolombarda. La crisi Accent si è aperta qualche settimana fa, quando alla delocalizzazione in Cina di parte della produzione l’azienda ha deciso di affiancare un piano di mobilità per diciannove unità sui siti di Vimercate, Genova e Pavia, per una perdita in città di dieci posti di lavoro su quarantacinque, tutti appartenenti all’ingegneria di progettazione.

Più lunga e travagliata la storia della vertenza Borghi, con l’anno di cassaintegrazione che al 10 giugno scadrà per tutti i settanta lavoratori coinvolti, tramutandosi in licenziamento. La discussione tra le parti è aggiornata a lunedì 8 giugno. I sindacati insistono nella richiesta di altri dodici mesi di cassa integrazione straordinaria, soluzione che darebbe più ossigeno ai lavoratori e che permetterebbe a tutti i dipendenti di raggiungere i requisiti per l’accesso alla mobilità. Ipotesi che finora ha trovato resistenza nei vertici della Borghi trasporti, impegnata anche a gestire le vertenze presentate da una trentina cassintegrati che rivendicano il diritto di essere inseriti nella cessione di rami d’azienda che lo scorso anno ha portato 45 dipendenti di Borghi alle dipendenze di Bames e di Borghi Italia.

Proprio un’eventuale intesa sul fronte giudiziario, con la rinuncia dei lavoratori a proseguire nella rivendicazione, potrebbe costituire la premessa perché l’azienda possa procedere nella richiesta di un altro periodo di cassa integrazione. Nel frattempo si è regolarizzato il pagamento delle indennità di cassa, dopo l’attivazione della procedura che vede direttamente l’Inps erogare le spettanze ai singoli lavoratori. “Proprio la messa in liquidazione dell’azienda ci permette di attivare questa procedura nei confronti dell’Inps”, aveva detto qualche settimana fa Francesco Galbiati, direttore generale di Borghi trasporti. Borghi sta intanto continuando a lavorare al concordato preventivo, che permetterebbe di estinguere i debiti a oggi in capo all’azienda.
Anna Prada