Vimercate, ecco il tavolo regionalesulla reindustrializzazione hi-tech

Vimercate, ecco il tavolo regionalesulla reindustrializzazione hi-tech

Vimercate – E alla fine non solo arriva la convocazione del tavolo regionale per la reindustrializzazione di Celestica, ma anche qualche parola spesa dalla Provincia sul distretto high tech. Il vertice istituzionale chiesto da mesi dai sindacati è fissato per domani a Milano, convocato dall’assessore lombardo al lavoro Gianni Rossoni: ci sarà il presidente della Provincia di Monza e Brianza, Dario Allevi, ci sarà il sindaco di Vimercate Paolo Brambilla, con loro i vertici aziendali e quelli di Assolombarda. Forse non ci saranno proprio i protagonisti di tutto il nodo occupazionale vimercatese: i lavoratori, o meglio i loro rappresentanti sindacali, invitati solo ieri alla seduta e forse con impegni in agenda non rinviabili.

Del tavolo istituzionale, ancora fino alla fine di settimana scorsa, non se ne sapeva nulla. Poi la notizia, quella che ora la Provincia si premura di commentare: Monza e Brianza per il 2010 non erogherà il finanziamento previsto da Milano per il distretto industriale high tech, nato proprio per dotare di un motore i tentativi di rilanciare l’ex Silicon valley vimercatese.

«Alla vigilia di questo importante incontro – dichiara oggi il presidente Allevi – invito tutte le parti interessate a partecipare con grande senso di responsabilità vista l’estrema delicatezza del momento, senza fughe in avanti che non convengono a nessuno. In questi giorni, infatti, ho partecipato a diverse riunioni sul futuro dell’area, dove abbiamo iniziato ad esaminare documenti preliminari e riservati – aggiunge il Presidente Allevi – Peccato che il giorno dopo abbia ritrovato queste notizie confidenziali pubblicate sui giornali: una fuga di notizie grave, che non giova al raggiungimento di un accordo vero per una partita così complessa».

Se le notizie confidenziali e riservate consistono nell’azzeramento dei fondi al distretto per il 2010, in realtà sarebbe stato sufficiente guardare i bilanci di previsione della nuova Provincia. Allevi aggiunge anche che sul distretto «nei giorni scorsi sono state spese parole non vere, che alimentano solo polemiche sterili», ma in realtà è proprio il presidente a confermare di avere proposto «una dead-line per il mese di ottobre 2010, perché la Provincia prenda una decisione sul conferimento di altre risorse e per valutare il futuro della fondazione stessa». Insomma, quei soldi ora non ci sono: il progetto iniziale della fondazione prevedeva un finanziamento pubblico spalmato su un triennio – 2009, 2010, 2011 – al termine del quale sarebbe dovuta diventare finanziariamente autonoma. Operazione che, secondo il direttore del distretto Giacomo Piccini, potrebbe essere messa in discussione proprio dalla mancanza di finanziamenti nel triennio iniziale.

La spiegazione di Dario Allevi sulla decisione è questa: «Durante l’ultimo incontro dei soci fondatori ho semplicemente chiesto una verifica sui conti, convinto come sono che enti come questi – per non essere meri carrozzoni burocratici – devono dimostrare di sapersi autofinanziare». La Provincia sostiene che nel corso dell’assemblea – alla quale hanno partecipato i Comuni, Confindustria e la Camera di commercio MB – è emerso che il «costo del personale della fondazione – tre persone in tutto – era di 278.000 euro al 31/12/2009, su un totale complessivo di budget pari a 700.000 euro».

Mi pare legittimo – è la conclusione di Allevi – riflettere su questi numeri e prendersi del tempo per verificare i risultati tangibili che la fondazione saprà produrre nei prossimi mesi».