Vimercate: Alcatel cambia sedeDestinazione ancora da decidere

Vimercate: Alcatel cambia sedeDestinazione ancora da decidere

Vimercate – Affitto troppo caro, Alcatel lascerà i capannoni di via Trento. La decisione è presa, riferiscono i sindacati ai quali è stata comunicata il 9 giugno, ma nulla di ufficiale si sa della futura sede. Il timore dei 1.400 lavoratori dello storico sito è che questo trasferimento possa fare il paio con una riduzione di personale oltre che con l’impoverimento del territorio, in chiara controtendenza con le premesse e gli obiettivi dell’Energy park, comparto industriale-produttivo di proprietà di Segro che include anche i capannoni Alcatel-Lucent ed è in graduale estensione, e del distretto hitech. I tempi per dare corso al trasloco dovrebbero corrispondere alla scadenza del contratto di affitto, entro marzo 2012.

“L’unico dato certo è che l’azienda ha deciso di trasferire la sede di Vimercate perché i costi di affitto sono troppo alti –ha spiegato Adriana Geppert, rsu Alcatel-Lucent- Ci hanno riferito che stanno valutando quattro o cinque progetti e che a breve ci comunicheranno quale è stato scelto. Ma non sappiamo se la sede sarà qui in città oppure no, se in Provincia di Monza e Brianza o ancora più lontano”. Di qui le perplessità su un’operazione che i sindacati vorrebbero trasparente e condivisa e che temono possa essere utilizzata come strumento di riduzione dei costi attraverso un nuovo taglio di personale. Complici le criticità che continuano a gravare sul quadro economico del gruppo franco-americano e sulle prospettive industriali.

Alla cassa straordinaria già aperta per 80 persone, con 58 unità effettivamente coinvolte di cui 39 a Vimercate, se ne aggiungerà una seconda a luglio. Le rsu hanno preso carta e penna e chiesto all’amministrazione comunale e al vertice del distretto hitech di farsi parte attiva perché Alcatel non lasci la città. “Oltre a un problema ‘interno’, relativo al trasferimento di 1.400 lavoratori e di un indotto di circa altri cento, si pone evidentemente una questione territoriale significativa –ha proseguito Geppert- Ex Celestica ha problemi, Ibm è ridotta a poca cosa, se anche Alcatel se ne va… La nostra richiesta è di poterci confrontare con l’azienda, condividere una soluzione per l’individuazione della sede e restare comunque in città”.

Che i capannoni attualmente occupati da Alcatel, soprattutto quelli costruiti ormai trent’anni fa, segnino da tempo problemi di fatiscenza e dunque l’esigenza di intervenire con una massiccia ristrutturazione, è noto. Tanto che nel corso degli ultimi anni, le controparti, dunque Segro, che proprio da Alcatel aveva acquistato il sito, e Alcatel-Lucent, erano in trattativa per definire oneri e competenze sulla manutenzione. Oggi l’oggetto del confronto potrebbe spostarsi sull’individuazione della nuova sede che Alcatel occuperebbe comunque corrispondendo un canone d’affitto.
Anna Prada