Villa Agnesi, un restauro importante, ma riuscito solo a metà?

Il presidente del Comitato per la rinascita di Villa Agnesi, Enrico Bellosio, ha lanciato un appello: bello aver salvato le cascine, ma non basta

Riuscirà la “città delle ville” a salvare il suo gioiello più bello? Per secoli il “borgo” di Varedo fu scelto dagli aristocratici milanesi come luogo di villeggiatura ideale dove ambientare le proprie dimore di delizia. Ma se Villa Medici è diventata la sede del Comune e Villa Bagatti è sempre più la dimora della cultura e del tempo libero, Villa Agnesi ha faticato di più a ritrovare una propria dimensione. Solo negli ultimi anni, dopo un lungo e tormentato restauro, la “casa di vacanza” della scienziata-benefattrice Maria Gaetana Agnesi si è lasciata alle spalle un lungo periodo buio e un declino che sembrava irreversibile. Anni nei quali il rischio di crollare o di essere demolita è stato realmente dietro l’angolo. Ora, questo rischio non c’è più. La Giunta guidata dal sindaco, Filippo Vergani, dal suo vice e assessore all’urbanistica Fabrizio Figini (ora diventato consigliere regionale) e dal suo successore Matteo Figini, hanno saputo portare a termine la prima parte del restauro firmato dall’architetto milanese Valerio Testa, iniziato dall’ex sindaco Sergio Daniel ma poi per troppi anni interrotto. Nei giorni scorsi la prima fase del restauro è giunto a compimento con il montaggio sul tetto di un impianto fotovoltaico che assicurerà agli ambienti energia elettrica pulita.

Villa Agnesi, un restauro importante: “Ma ora salviamo anche il corpo centrale della villa e la chiesetta”

Eppure, un lavoro così valido rischia di restare incompiuto. «Sì – ha denunciato venerdì Enrico Bellosio, presidente del Comitato per la rinascita di Villa Agnesi – purtroppo questo è un restauro che rischia di essere riuscito solo a metà. Se le cascine contadine (almeno una parte) sono state salvate, mancano ancora all’appello due parti fondamentali di quello che è un microcosmo prezioso e inconfondibile: il corpo centrale della villa, e la chiesetta seicentesca». Ancora oggi, purtroppo, la villa versa in uno stato di abbandono. Le mura sono in precario stato di conservazione e buona parte del tetto è crollato. E la chiesetta? Chiusa al culto ormai da troppi anni, è stata più volte oltraggiata da furti e spoliazioni di arredi sacri.

Villa Agnesi, un restauro importante: “Coinvolgiamo nel progetto anche Regione Lombardia e Provincia di Monza”

Ora, la speranza è che questo restauro non si fermi qui, ma al contrario il Comune di Varedo vada avanti e si impegni per portare a termine anche il restauro del corpo centrale della villa: «Non possiamo salvare solo le cascine – ha aggiunto Davide Bellosio -. E’ necessario salvare anche il corpo centrale della Villa e la chiesetta. E’ questo il luogo dove ancora oggi si nota lo scalone centrale dove saliva Maria Gaetana Agnesi; qui c’è il balcone dove ogni mattina si affacciava per respirare l’aria salubre della Valera. E’ necessario che il Comune chieda aiuto alla Regione Lombardia e alla Provincia di Monza, per trovare le risorse per completare questo importante restauro». Bellosio ha anche ricordato la figura di Maria Luisa Gatti Perer: «La Fondatrice dell’Istituto di storia dell’arte lombarda (Isal) conosceva a fondo le ville varedesi. Tra le tre di Varedo, quella che apprezzava di più era proprio Villa Agnesi, perché – ricordava la studiosa – è una delle pochissime ville gentilizie di campagna brianzole ancora intatte giunte intatte fino a noi». Un luogo unico e irripetibile. Un microcosmo prezioso dove storia, arte, natura convivono in modo armonioso. E per salvare proprio tutto, sarebbe necessario restaurare non solo le cascine, ma anche il corpo centrale della villa. E poi riaprire al culto anche la chiesetta, il più antico edificio sacro di Varedo. Ma questa è un’altra storia.