Videopoker non pagati e rivendutiTruffata anche azienda brianzola

Ordinavano videopoker alle aziende produttrici effettuando pagamenti attraverso un conto fittizio in una banca in Romania e, a consegna avvenuta, li rivendevano a ignari acquirenti in tutta Italia. Due le aziende truffate, una delle quali in Brianza.
Videopoker non pagati e rivendutiTruffata anche azienda brianzola

Monza – Ordinavano videopoker alle aziende produttrici effettuando poi pagamenti per l’acquisto attraverso un conto corrente estero, acceso presso la filiale di una banca in Romania, che da successivi accertamenti è risultato privo di fondi, e, a consegna avvenuta, li rivendevano a ignari acquirenti in tutta Italia. Due le aziende truffate, una delle quali in Brianza – l’altra in Veneto – i cui titolari hanno sporto denuncia.

Nei giorni scorsi il Nucleo di Polizia Tributaria di Genova ha sequestrato, su ordine della Procura della Repubblica di Genova, 150 macchine da gioco per un valore complessivo di 180mila euro. I produttori, ovviamente ignari della truffa, avevano consegnato i videopoker presso un magazzino nei dintorni del capoluogo ligure.

Gli acquirenti si erano dimostrati molto abili a non far trapelare l’imbroglio, fornendo, durante le trattative per l’acquisto, anche false ma credibili generalità. Dopo la denuncia, sono state avviate le indagini che hanno permesso alle fiamme gialle di smascherare la vera identità dei truffatori la cui posizione è attualmente al vaglio dell’Autorità Giudiziaria.

I finanzieri hanno svelato anche un castello di società, costituite ad hoc e intestate a prestanome, con lo specifico intento di occultare i reali amministratori nonché i profitti realizzati. Non è escluso infatti che prima di rivenderli, i truffatori abbiano effettuato delle manomissioni sui videopoker per conseguire indebiti profitti: in corso controlli sulla regolare gestione.