Viale Lombardia, costi esageratiCorte dei conti indaga a Monza

Cinquanta milioni di euro per modificare un progetto. Anche se il cantiere è quello di viale Lombardia, la somma chiesta per modificare il piano d'intervento è parsa esagerata alla Corte dei conti che ha deciso di svolgere indagini su 13 dipendenti Anas e funzionari di Bonifica.
Viale Lombardia, costi esageratiCorte dei conti indaga a Monza

Monza – La Corte dei conti indaga sul cantiere di viale Lombardia. I magistrati della Procura regionale del Lazio vogliono vederci chiaro sull’aumento dei costi del cantiere legati a possibili errori nella progettazione dei lavori per la costruzione del tunnel. La Corte dei Conti vuole accertare se c’è stato uno spreco di soldi pubblici (dato che Anas è una società statale): sarebbero circa 50milioni di euro di costi aggiuntivi messi a bilancio per modificare il progetto originale. Pare che il progetto “contestato” sia quello che risale a metà degli anni ’90 quando fu svolta la mappatura dei sottoservizi presenti nel tratto del cantiere interessato al tunnel.

Da allora il progetto, in questo senso, non è stato più modificato. Sotto la lente di ingrandimento dei magistrati della Corte dei Conti c’è l’operato di 13 dirigenti di Anas e dei funzionari di Bonifica (la società del gruppo Tili che ha eseguito la mappatura dei sottoservizi presenti nella zona di scavo) nei confronti dei quali potrebbe essere aperta un procedimento a loro carico se le ipotesi della Corte dei Conti fosse confermata. La testi dei magistrati, infatti, è quella che i dirigenti di Bonifica non si sarebbero accorti della presenza di 3mila sottoservizi e quelli di Anas non avrebbero controllato scrupolosamente questo aspetto del cantiere, negligenza che avrebbe fatto ritardare i lavori di 2 anni e l’aumento dei costi dell’opera.

I ritardi e la variante al progetto originale sono da imputare proprio agli imprevisti legati alla presenza dei sottoservizi non adeguatamente considerati, come aveva confermato lo stesso presidente di Anas, Pietro Ciucci, quando rivelò la necessità di una variante in corso d’opera al progetto originale: «Il problema dalle numerose interferenze non segnalate non dipende soltanto dalla capacità e dalla volontà dell’Anas» aveva dichiarato Ciucci in un’intervista del febbraio scorso. I magistrati romani ora sono in fase di istruttoria che si concluderà nel mese di settembre. L’inchiesta è partita da un esposto di ignoti presentato nel 2008, l’anno di avvio dei lavori.
Andrea Trentini