Monza – Pensi alla Ciclisti Monzesi e ti colleghi a Gianni Bugno: trent’anni fa il campione di Monza correva con la maglia sociale, vent’anni or sono indossava la maglia rosa per venti giorni consecutivi. Dal 18 maggio al 6 giugno, da Bari a Milano vivemmo la consacrazione di un talento che, a ventisei anni, sbocciò in maniera prepotente conquistando il Giro d’Italia davanti al francese Charly Mottet e a Marco Giovannetti. Sono passati vent’anni e sembra una vita: il ciclismo allora sapeva ancora entusiasmare e Monza si esaltò di fronte alle imprese di Bugno sul Vesuvio, sul Sacro Monte di Varese, sul Passo Pordoi e a Vallombosa, a cronometro e in salita. Un campione di classe cristallina, uno degli ultimi che seppe anticipare la triste epoca del doping di massa.
Saverio Gennaro