«Un piano che dura circa dieci anni»

«Un piano che dura circa dieci anni»

Arcore – «Siamo stati velocissimi» commenta soddisfatto l’architetto Claudio Bertani, consigliere della maggioranza con delega alla Villa Borromeo D’Adda mentre mostra le piante e i prospetti. «A meno di due mesi dal convegno "Economia e bellezza. Il futuro di Villa Borromeo" (21 marzo scorso, nda) in cui presentammo l’esito del Progetto Palais e lo studio della destinazione d’uso proposto da Maurizio Cecconi di Villaggio globale international, oggi già possiamo parlare del piano di fattibilità dell’architetto Carmassi».

Di cosa si tratta?

«Si tratta di un progetto di valore, completato con passione e rapidità, già consegnato e approvato dall’amministrazione, che ha così avviato la procedura per il primo lotto. Il costo complessivo per l’intera villa è stimato in 8 milioni di euro, ma i lavori saranno affrontati nell’arco di una decina d’anni, suddividendo il restauro in cinque lotti funzionali. Facciamo un discorso pieno di ottimismo: se la partecipazione al bando regionale darà i suoi frutti, otterremo il finanziamento del cinquanta per cento dei costi del primo lotto, stimato in circa 1.150.000 euro. A questa cifra potrebbe essere aggiunto un finanziamento da parte di una banca sensibile al recupero di beni architettonici di pregio».

Quindi, per le casse comunali?

«Alla fine al Comune basterebbe aggiungere 7-800mila euro: una cifra direi modesta in rapporto all’entità del progetto, che si potrebbe reperire attraverso l’accensione di un mutuo. Si può quindi ipotizzare che nel giro di un anno potrebbero iniziare i lavori, che necessiterebbero di circa un anno e mezzo per essere terminati, arrivando quindi al 2011. Poi potrebbe partire il secondo lotto, che comprende il salone d’ingresso sul fronte principale della villa con le sale soprastanti fino al tetto e il vano della scala monumentale. Addirittura potrebbero iniziare contemporaneamente i lavori anche al terzo lotto, che interessa i due corpi adiacenti al salone d’ingresso sul fronte principale da terra al tetto».

Si aspetta critiche dalle minoranze?

«Direi che di fronte a questa straordinaria opportunità, di restituire a tutti gli arcoresi un bene pubblico così prezioso e molto amato dalla gente, anche l’opposizione non avrà da obiettare. Il bando riguarda la riqualificazione di un bene ambientale e la villa può riuscire a rientrare in quanto è immersa in un parco: va detto che abbiamo inserito anche dei lavori di consolidamento dell’intera struttura, in modo che possiamo prima dare la "pelle" alla villa, e poi rinforzarne l’intera ossatura».
Arianna Pinton