Trattative chiuse: addio YamahaLesmo, linea dura degli operai

Trattative chiuse: addio YamahaLesmo, linea dura degli operai

Monza – Fumata nera, anzi nerissima tra Yamaha e sindacati. Il tavolo di concertazione tra le parti si definitivamente rotto. Sono bastate poche ore per trasformare il lunedì della speranza per i lavoratori in un inizio di una settimana tremenda. La casa dei tre diapason ha ribadito, ancora una volta nella sede degli industriali di Monza e Brianza, il proprio no alla cassa integrazione straordinaria proposta dalle sigle sindacali, come proposta alternativa al licenziamento di 66 addetti del commercio e dell’industria dello stabilimento di Gerno di Lesmo. Tradotto, significa che Yamaha motor Italia desidera continuare sulla propria strada per arrivare alla fatidica data dell’8 gennaio, quando l’intera produzione brianzola sarà trasferita in Spagna.

«Non hanno voluto trattare – spiegano i rappresentanti dei sindacati -. Probabilmente non hanno neanche riflettuto sull’ipotesi della cassa integrazione straordinaria, così come l’avevamo proposta. I dipendenti sono molto arrabbiati. Probabilmente nessun macchinario della linea di produzione riuscirà ad uscire dai cancelli se non saranno prese seriamente in considerazione le nostre proposte». Una vera “mazzata” per le maestranze, che hanno deciso di reagire e di passare all’azione.

Già stamattina, martedì, ci saranno due ore e mezza di sciopero davanti ai cancelli dello stabilimento lesmese. Poi si decideranno altre iniziative. Da un lato proseguono i tentativi di cercare una sponda in Valentino Rossi. E proprio con il campione di Tavullia maestranze e sindacati sperano di entrare in contatto il prossimo fine settimana, quando il Dottore sarà a Monza per partecipare al Rally brianzolo. Sicuramente i lavoratori saranno presenti in prima persona, portando striscioni e bandiere in segno di protesta. Ma, assicurano i sindacati, la mobilitazione è solo all’inizio.
Davide Perego