"Tour operator, chiarezza sui ruoli"

Monza – Il settore del turismo ha bisogno di un deciso vento di rinnovamento. Al centro della questione la necessità di fare ordine e ridefinire i rapporti tra tour operator, agenzie viaggi e clienti per fare chiarezza sui ruoli e le responsabilità quando i viaggi saltano Questo anche a livello locale, dove operano 150 tra agenzie viaggi, tour operator e intermediari. <<La crisi ha senza dubbio evidenziato problemi strutturali del settore – spiega Francesco Bressan, presidente di Fiavet (Federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo) di Monza e Brianza e titolare della 1492’s travels & services di Seregno -. Se, come sta accadendo in qualche caso, alcuni tour operator o vettori  sono inadempienti, o falliscono, la faccia ce la mette purtroppo l’agenzia anche se questa svolge solo attività di intermediazione. In caso di viaggio saltato per fallimento del tour operator, il cliente diventa un normale creditore, come in altri settori. Se il tour operator si autodichiara inadempiente il cliente può far richiesta di riavere la somma versata al fondo di garanzia statale appositamente istituito. L’agenzia non ha più materialmente questi soldi da restituire perché quando si prenota il viaggio l’agente versa  ancora prima della partenza la somma dovuta per il pacchetto direttamente a chi il viaggio l’ha creato. Se fosse per noi restituiremmo tutto immediatamente e  riproteggeremmo il cliente organizzandogli un’altra destinazione, in modo da svolgere un servizio che lo soddisfi. Ma ciò è materialmente impossibile: noi, però, ci mettiamo la faccia>>. Gli agenti lamentano in questo periodo di lavorare non solo poco, vista la riduzione dei budget per le vacanze, ma anche malissimo per questo problema con alcuni tour operator. Anzi il rischio è quello di lavorare gratis perché in caso di restituzione del denaro al cliente da parte del tour operator, nella più rosea delle ipotesi, la percentuale di intermediazione dell’agenzia salta. <<Noi oltre ad aver lavorato per un viaggio che non viene poi fatto per colpe altrui, perdiamo la commissione sulla vendita del pacchetto perché al cliente viene restituito il 100 per cento del versato – aggiunge Bressan -. Io però alla fine del mese devo pagare i dipendenti dell’agenzia. In questo modo anche noi subiamo  un danno grave. Come Fiavet cercheremo di lavorare per ridisegnare un rapporto corretto tra agenzia e tour operator: vorremmo far capire al cliente che per noi conta solo la sua soddisfazione.  Per quanto riguarda invece internet io non demonizzerei il mezzo: a noi agenzie serie nessuno vieta di vendere pacchetti online. Solo occorrerebbe un maggiore controllo per evitare che chiunque si inventi agente di viaggio>>.