Stop Pedemontana Ambientalisti pronti alla mobilitazione

A settembre la nuova manifestazione a Desio contro il contestato progetto autostradale «Rappresenta un modello di sottosviluppo»
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Tornano ad alzare la voce i comitati, le associazioni e i cittadini contrari alla Pedemontana.

Dopo la prima iniziativa dell’anno scorso, che ha riscosso un ottimo successo, si terrà anche quest’anno la manifestazione “contro le opere inutili e la Pedemontana”, per iniziativa di diverse realtà del territorio, a partire dal Comitato Beni Comuni, l’Osservatorio Antimafie, Legambiente, i comitati San Giorgio e San Giovanni Battista e altre associazioni brianzole. L’appuntamento è fissato per domenica 22 settembre dalle 14 in poi.

Idee e fatti

Il programma preciso è in via di definizione. L’anno scorso era stata organizzata una marcia con partenza da piazza Conciliazione e arrivo in via Molinara, dove poi si erano tenuti dibattiti e spettacoli fino a sera.

«Il nostro no alla Pedemontana è motivato – spiega Biagio Catena, uno degli organizzatori – no alle opere inutili, sì ad un nuovo modello di mobilità e sviluppo». Il Comitato Beni Comuni sottolinea alcuni dati: «La superficie urbanizzata della provincia di Monza è più alta rispetto alla media delle province italiane: l’indice medio di consumo di suolo supera, infatti, il 53%, la più alta percentuale fra le province lombarde. C’è la gara da parte dei sindaci a chi cementifica di più senza distinzioni di colori politici».

E’ proprio contro questo modello di sviluppo che ambientalisti e associazioni danno battaglia: «E’ un modello di sottosviluppo, perché mette a rischio la qualità della vita e la salute, inquina, consuma tanta energia, produce tanti rifiuti, impoverisce tutti, fa aumentare la spesa sanitaria, blocca la crescita sostenibile e indebolisce la piccola e media impresa».

I numeri

Secondo i dati forniti dal Comitato, in Provincia ci sono 2618 chilometri di strade comunali, 810 chilometri di strade provinciali, 8 grandi infrastrutture (A4, A52, A51, A9, Statale 36, Statale 35 dei Giovi, Tangenziale Est, Milano Meda). I veicoli immatricolati sono oltre 670 mila, con 788,5 veicoli ogni mille abitanti.

A questi si aggiungono i mezzi che arrivano da fuori ma che circolano in Brianza: si stima un 30% in più. Numeri ridimensionati invece per il trasporto pubblico: sono 292 i chilometri di ferrovie, contro i 3500 di strade.

«La quantità enorme di veicoli sono una vera fabbrica di veleni. Solo gli alberi ci possono salvare da una catastrofe certa». La Pedemontana, lunga 67 chilometri, denunciano gli amibientalisti, peggiorerà la situazione. Eppure dicono le associazioni, la Provincia di Monza non ha progetti sulla mobilità alternativa, , né una strategia per rifiuti zero o sul risparmio energetico. Nessun progetto per una fitta rete di piste ciclabili o per potenziare la rete ferroviaria. n