Simeone Bernasconi, collezionistadi oggetti che parlano del re

Simeone Bernasconi, collezionistadi oggetti che parlano del re

Monza – Entri nell’autoscuola di via Penati e alle pareti ecco i ritratti di Umberto e Margherita, una pendola “Re Umberto” e alcuni cimeli di casa Savoia. La collezione vera è però a casa di Simeone Bernasconi, alle pareti del soggiorno e raccolta in grani faldoni. Ci sono documenti, fotografie, i menù di casa Savoia con le annotazioni del ciambellano di corte. Poi c’è un ricordo privatissimo che si tramanda in famiglia da generazioni. “Il mio bisnonno Angelo Cazzaniga- spiega Bernasconi- viveva a cascina del Sole in epoca umbertina. Un giorno Re Umberto, passando a cavallo da quelle parti dopo una mattinata di caccia, si è avvicinato e gli ha detto: “Angelo, oggi ho dato la mia merenda ai tuoi bambini”. E’ un bel ricordo che il bisnonno ha continuato a ripetere ai figli, poi ai nipoti fino ad arrivare a me. Durante le giornate di caccia il Re si portava qualcosa a mangiare nel tascapane e quel giorno aveva deciso di dare la propria “merenda” a mia nonna Paola e ai suoi fratelli”. E’ da questo ricordo di famiglia che è nata la sua passione per l’epoca Umbertina? “Forse. In realtà ho iniziato 35 anni fa a collezionare le cartoline di Monza,limitandomi alle prime cartoline, quelle fino agli anni Venti del Novecento. Ne avevo molte legate a Re Umberto, alla cappella espiatoria, allora ho deciso di approfondire l’epoca umbertina e sono rimasto affascinato dalla vita di corte. Ho iniziato a collezionare tutto quello che poteva riguardare Umberto e Margherita da quando erano principi del Piemonte fino al 1930, anno in cui è morta Margherita a Bordighera”.
 Cosa colleziona?
“Di tutto :dai ritratti alle fotografie, dai menù di corte , al passaporto rilasciato dopo le nozze per consentire alla coppia di girare per l’Europa,fino ai programmi d’esame del figlio Vittorio Emanuele del 1883”.
 A quale oggetto è più affezionato?
“Mi piace molto un ritratto di Re Umberto del 1878. In basso si legge la dedica e la firma di Umberto come dono al suo medico personale Lorenzo Bruno.Tra i pezzi importanti c’è anche una cornice d’argento con le fotografie di Umberto e Margherita nel 1874 quando erano Duchi di Monza e Principi di Piemonte. Sono il loro dono alla figlia di Guglielmo I di Prussia di cui furono madrina e padrino di battesimo”.
 L’oggetto più curioso?
“Penso la collezione di menù di corte con le annotazioni dell’aiutante di campo il Tenente Colonnello d’Avanzo .Ci sono i menù per i giorni ordinari e quelli con una grafica più ricca per i pranzi ufficiali. Ho trovato anche il menù della cena del 1 agosto 1900,la prima a corte dopo l’assassinio”.
Cosa era previsto?
“Consommé glacé, prosciutto crudo e melone,vitello con salsa verde,pollo arrosto con insalata, sorbetto di ciliegie e pasticcini. Nelle annotazioni sul retro si dice che “il gran salone aveva l’aspetto della desolazione,tutte le principesse abbrunate vi si erano raccolte con le loro dame e il loro seguito”.
Cosa manca alla sua collezione?
“La foto di Re Umberto sul letto di morte. Ne ho acquistata una in internet di recente ,ma ho scoperto che si tratta dell’immagine del 1890 di Amedeo d’Aosta”. Internet a parte, dove ha trovato tutti questi cimeli? “La fiera più importante per i documenti cartacei è Verona. Con mia moglie faccio tutti i mercatini e dopo 35 anni di collezionismo ho anche tanti amici che mi segnalano i pezzi che trovano in giro”.
Rosella Redaelli