Si era finto mafioso per denaroIl pm chiede tre anni di reclusione

Tre anni e dieci mesi di reclusione. Questa la pena chiesta giovedì al tribunale monzese dalla pubblica accusa nei confronti dell'arcorese accusato di essersi finto un esponente della criminalità organizzata per riscuotere delle somme di denaro.
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Arcore – Tre anni e dieci mesi di reclusione. Questa la pena chiesta giovedì al tribunale monzese dalla pubblica accusa nei confronti dell’arcorese Massimo M., 40 anni, accusato di essersi finto un esponente della criminalità organizzata per riscuotere delle somme di denaro. L’uomo, ex gestore del bar della palestra St Andrews di Monza, il club dei vip chiuso improvvisamente qualche anno fa in circostanze poco chiare, è imputato di estorsione e porto ingiustificato di armi da taglio, un coltello ed un’ascia trovati nella sua auto nel febbraio di due anni fa, quando venne arrestato dalla polizia provinciale. L’accusa è di essersi spacciato per un affiliato alla ‘ndrangheta, per estorcere 20mila euro ad un imprenditore 45enne di Vedano al Lambro, ex amministratore della stessa palestra. L’uomo sarebbe stato minacciato di morte dall’imputato, il quale gli disse anche che, se non avesse pagato, avrebbe rivelato alcuni particolari della sua vita privata. Un’altra ipotesi di estorsione, riguarda invece un altro imprenditore milanese di 61 anni, al quale avrebbe preso 8mila euro, in due tranche diverse, una da 5, l’altra da 3mila euro. La difesa di Massimo M., rappresentata dall’avvocato Franco Mongiu, ha puntato a chiarire i rapporti pregressi tra l’imputato e la parte offesa di Vedano; l’avvocato ha chiesto la modifica del reato contestato da estorsione a esercizio arbitrario delle proprie ragioni e di conseguenza l’assoluzione, mancando la querela di parte. Sentenza rinviata al sette aprile.
Federico Berni