Sessanta volteEugenio Finardi

Sessanta. Sessant'anni che lo scorso febbraio sono diventati una tripla raccolta di canzoni seminate in quasi quarant'anni di carriera, sessant'anni festeggiati in concerto. E con un hashtag su Twitter. Sessant'anni di Eugenio Finardi.
Sessanta volteEugenio Finardi

Sessanta. Sessant’anni che lo scorso febbraio sono diventati una tripla raccolta di canzoni seminate in quasi quarant’anni di carriera. Sessant’anni celebrati sul palcoscenico, in concerto a Reggio Emilia per festeggiare cantando la data del 16 luglio. Sessant’anni con una foto particolare, una festa sui social network molto partecipata e un hashtag su Twitter (#60voltefinardi).

Eugenio Finardi ha compiuto sessant’anni, quei sessanta cantati nel Nuovo umanesimo tour con “l’energia dei trent’anni”, come ha raccontato lui stesso, “per la necessità di rimettere al centro l’Uomo e non il profitto”. Proprio una data della tournée ha fatto da scenario alla festa del compleanno e continuerà con altri appuntamenti speciali: il 19 luglio alla manifestazione “Suoni diversi” alla biblioteca di Mestre per raccontare anche “come sopravvivere a quarant’anni di vita rock”. Poi il 20 luglio al Festival Alpàa di Varallo Sesia, il 4 agosto a Poposophia a Civitanova Marche, il 9 agosto a Campo di Brenzone (Verona), il 12 agosto a Bosco Chiesanuova.

Quello della musica ribelle, ora porta in scena tutti i grandi successi di una carriera da protagonista insieme ai cinque inediti contenuti nella raccolta e studiati in collaborazione con artisti fra i più diversi della musica italiana, da Max Casacci a Zibba fino ai compositori contemporanei Carlo Boccadoro e Filippo Del Corno. Festeggiando, come nel suo stile, con una fotografia che ha spiazzato i tanti ammiratori: un Finardi appena riemerso dai fanghi delle terme di Castrocaro, come spiegato nei commenti di Facebook a chi ipotizzava citazioni di Woodstock o omaggi alle popolazioni aborigene. Per continuare a giocare, a sognare, a lottare; (per) non accontentarsi di seguire le stanche regole del branco, ma continuare a scegliere in ogni momento (cit.).
Ch. Ped.