Seregno: sottopasso, bloccati nell’ascensore appena sistemato

Ad una settimana dal sopralluogo che ne aveva certificato la sistemazione, il sottopasso ciclopedonale di via Magenta a Seregno ha registrato un nuovo inconveniente. L'ascensore di servizio si è bloccato con due persone a bordo. Polemiche.
Seregno: sottopasso, bloccati nell’ascensore appena sistemato

Seregno – Ad una settimana esatta di distanza dal sopralluogo del sindaco Giacinto Mariani e dell’assessore ai Lavori pubblici Gianfranco Ciafrone, che aveva certificato il termine della sua sistemazione, il sottopasso ciclopedonale tra le vie Solferino e Magenta a Seregno ha registrato un nuovo inconveniente. Poco prima delle 9.25 di oggi, infatti, l’ascensore di servizio sulla sponda della via Magenta si è bloccato a metà corsa mentre due persone, un uomo ed una donna residenti nella zona, lo stavano utilizzando e senza che il meccanismo predisposto per riportarlo al piano funzionasse, probabilmente a causa del raffreddamento dell’olio della motopompa.
Scattato l’allarme, sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia locale, le maestranze dell’ufficio tecnico comunale ed un incaricato della ditta che ha la manutenzione degli elevatori in affidamento, che nel giro di un quarto d’ora ha liberato i due anziani. Sofferente è apparsa soprattutto la donna, asmatica.
«Sono amareggiato per l’accaduto – ha commentato l’assessore ai Lavori pubblici Gianfranco Ciafrone –, ma trovo sconvolgente che gli esponenti dei Comitati di quartiere che erano presenti abbiano avvertito i giornalisti prima della Polizia locale. Con questo atteggiamento, non si va da nessuna parte. Siamo di fronte ad una vera speculazione». Amaro anche il commento di Giuseppe Tagliabue, coordinatore del Comitato Solferino: «Non capiamo l’atteggiamento dell’amministrazione. Dopo il mancato invito a presenziare al sopralluogo della scorsa settimana, abbiamo steso una lettera da indirizzare al sindaco Giacinto Mariani, per ribadirgli la nostra volontà di collaborazione. Non ci interessano le polemiche, ma i bisogni del quartiere».
P.Col.