Second life: Marco La Rocca,personale da Milesi Lab

Second life: Marco La Rocca,personale da Milesi Lab

Monza – La seconda vita delle cose. Marco La Rocca, uomo del Sud trapiantato in Brianza, ex writer urbano, ribelle e creativo ritorna al Milesi Lab con una sua personale dedicata al riuso della materia. “Second life” (vernice venerdì 18 marzo, alle 18, nello spazio espositivo di via Sirtori 1) rimarrà aperta al pubblico fino al 25 marzo (da martedì a venerdì, dalle 15 alle 18), ed è un viaggio alla scoperta dei materiali e delle forme reinventati per dare vita a nuovi profili, personaggi inventati, quadri cuciti, scuciti e ricuciti un’altra volta.
«Sono soggetti diversi ma uguali nella loro intensità espressiva di colori, capaci di evocare grosse emozioni – assicura l’artista -. Questo che offro ai visitatori è un lungo cammino intrapreso con la voglia di narrare nuove storie, con la voglia di raccontare per figure la lotta per la vita». Quello di La Rocca è un ritorno in famiglia al Milesi Lab dove aveva già esposto alcune sue opere. A divertire e affascinare lo spettatore sono le forme certamente inconsuete, i colori travolgenti e brillanti, i materiali pescati e riacciuffati chissà dove, che da soli narrano di precedenti usi e altre vite vissute altrove.
«La nostra società è diventata degli sprechi – continua Marco La Rocca – gli oggetti una volta finita la loro funzione vengono buttati e accatastati, molto raramente sono recuperati e riciclati». Ecco allora il mondo stesso come fonte inesauribile di materia prima. «Una volta erano palline da tennis, bottiglie di vino, bicchieri, bancali, pedali delle biciclette, stoffe. Tutto ciò che ha ottenuto una seconda vita ha riavuto la sua rivincita tanto sperata e così desiderata, ed è la dimostrazione che basta un po’ di estro creativo per dare vita agli oggetti anonimi», conclude Marco.
Sarah Valtolina