Scarcerati i manifestanti arrestati”Partecipazione di scarso rilievo”

Scarcerati. Niente cella per Giacomo Sicurello e Simone Cavalcanti, i due giovani arrestati ieri pomeriggio ad Arcore nel corso degli incidenti con la Polizia a margine di una pacifica manifestazione indetta dal "Popolo viola". Processo il 7 marzo.
Scarcerati i manifestanti arrestati”Partecipazione di scarso rilievo”

Monza – Scarcerati. Niente cella per Giacomo Sicurello e Simone Cavalcanti, i due giovani arrestati ieri pomeriggio ad Arcore nel corso degli incidenti con la Polizia a margine di una pacifica manifestazione indetta dal “Popolo viola” per chiedere le dimissioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nei pressi di villa San Martino. Lo ha deciso pochi minuti fa il giudice del Tribunale di Monza Giuseppe Airò, che ha comunque convalidato il fermo per violenza e resistenza a pubblico ufficiale ma ha anche accolto la richiesta dei termini a difesa avanzata dai legali del 23enne di Desio che farebbe riferimento all’area antagonista e il blogger lodigiano di 21 anni: il processo sarà celebrato tra un mese giusto, il 7 marzo. Nella sentenza con la quale ha rimesso in libertà i due giovani, Airò ha sottolineato che la partecipazione dei due ai fatti di ieri pomeriggio è da rilevarsi “di scarso rilievo”. Per Sicuello il pubblico ministero togato Stefania Di Tullio aveva chiesto la detenzione in carcere, per Cavalcanti l’obbligo di dimora. Per tutta la mattina, una cinquantina di sostenitori dei due ragazzi hanno presidiato palazzo di giustizia, sciogliendosi in un applauso liberatorio alla lettura della sentenza.

Reazioni politiche Sul fronte delle reazioni politiche, invece, da registrare la presa di posizione del presidente della Provincia Dario Allevi, che in mattinata ha voluto personalmente sentire i vertici territoriali di Polizia e carabinieri per sincerarsi delle condizioni degli agenti feriti: “Desidero esprimere la piena solidarietà della Provincia alle forze dell’ordine che ieri hanno dovuto affrontare l’ennesima incursione di un gruppo di anarchici che non hanno perso l’occasione per trasformare in guerriglia urbana una semplice manifestazione”, ha dichiarato. Il presidente ha voluto manifestare anche la propria solidarietà anche al sindaco di Arcore, Marco Rocchini, “che per alcuni momenti ha temuto per la propria città, dove gli episodi di violenza in atto sono stati arginati solo grazie all’intervento delle forze dell’ordine”. “La libertà di manifestare e di esprimere il proprio dissenso è sacrosanta ma il fatto che troppo spesso si affianchino ai cortei gruppi di facinorosi, completamente fuori controllo anche per gli organizzatori, deve far riflettere”, ha concluso Allevi. Dal canto suo, l’on. Elena Centemero, coordinatore provinciale del Popolo della Libertà di Monza e Brianza ha dichiarato che “i tafferugli accaduti ad Arcore dimostrano quanta mancanza di responsabilità ci sia da parte di alcune forze politiche in un momento così delicato per la vita del Paese. Deve essere chiaro a tutti, in particolare agli arcoresi, che manifestare le proprie idee richiede il dovere e la responsabilità di rispettare l’ordine pubblico, le istituzioni nazionali e locali. Ad Arcore il Popolo Viola non ha avuto alcun rispetto per il Paese, per il presidente del Consiglio, per i cittadini di Arcore e ha contribuito solo ad incrementare il clima di odio e di tensione”.
Antonella Crippa