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San Gerardo, sondaggio sulle neo-mamme: il 90% considera l’ospedale monzese un polo d’eccellenza “women centred”

Il reparto di ostetricia offre servizi apprezzati come Nascere al San Gerardo: un ciclo di incontri aperti alle future mamme e alle loro famiglie, al quale hanno partecipato 100 giovani
Il reparto di ostetricia del san gerardo dal 2023 guidato dal primario Anna Locatelli

L’ospedale san Gerardo di Monza è un punto di riferimento nazionale per la qualità delle cure. Un polo sanitario che il mondo ci invidia. Merito del metodo del “miglioramento continuo” che continua a macinare risultati di eccellenza. Come l’assistenza “women centred” del reparto di ostetricia che – secondo uno studio dell’Iss san Gerardo – è considerata dalle giovani donne in attesa di un bambino un servizio di elevata efficienza. Coordinato dal 2023 da Anna Locatelli, il reparto offre servizi apprezzati come Nascere al San Gerardo: un ciclo di incontri aperti alle future mamme e alle loro famiglie, durante i quali gli operatori dei reparti di sala parto, neonatologia, anestesia e consultori aiutano le future mamme ad affrontare in modo più semplice e consapevole il percorso della nascita.

San Gerardo, sondaggio su 3600 neo-mamme: All’indagine hanno risposto 320 donne su un totale di 3642 che hanno partirito a Monza

Nel corso di questi incontri gli specialisti hanno ascoltato le domande e offerto risposte utili. Un punto di forza che ne ha decretato il successo: all’ultimo incontro, pochi giorni fa, erano presenti quasi cento giovani donne. Interessante è anche lo studio della Fondazione Ircss san Gerardo intitolata Indagine sull’assistenza in gravidanza: il vissuto delle donne. Il lavoro è stato redatto in collaborazione con il reparto salute della donna e dell’età evolutiva dell’Istituto superiore di sanità (Iss) in 18 centri nascita italiani. L’obiettivo è stato di valutare la qualità percepita dalle donne in attesa, dalla visita pre-concezionale ai primi tre mesi di vita del bambino. Al sondaggio hanno preso parte 320 donne su un totale di 3642 mamme che hanno partorito al san Gerardo. Un campione attendibile. Due i questionari distribuiti: il primo durante il ricovero in ospedale dopo il parto, prima del rientro a casa; il secondo a tre mesi dalla nascita: “Vivere bene la gravidanza, il parto e il periodo postnatale – spiega Locatelli – è decisivo per la salute successiva della mamma, del bambino e delle intere famiglie. In particolare, chi ha ricevuto cura continua da parte di un’ostetrica, ha una maggiore probabilità di avere un parto per via vaginale, maggiore probabilità di ricorso a metodi di contenimento del dolore non farmacologici, una maggiore soddisfazione dopo il parto e un minor ricorso a interventi inappropriati e riduzione del tasso di episiotomie (l’incisione chirurgica del perineo per facilitare il parto) e parti cesarei”.

San Gerardo, sondaggio su 3600 neo-mamme: il 96% si sono sentite protagoniste

Il 99 per cento delle donne intervistate ha detto di aver ricevuto un supporto continuativo da parte dell’ostetrica durante il travaglio e il parto. Per ridurre il dolore del parto, il 34 per cento ha utilizzato l’analgesia peridurale o spinale mentre la restante parte ha utilizzato tecniche non farmacologiche come la possibilità di scegliere liberamente le posizioni, il massaggio e la possibilità di usare l’acqua in travaglio in vasca o doccia. Il 96 per cento si sono sentite protagoniste nel processo decisionale di cura e nell’88 per cento dei casi anche il partner è stato coinvolto come loro avevano desiderato. L’89 per cento ha potuto praticare il contatto pelle a pelle con il proprio bambino sia dopo parto vaginale sia dopo un taglio cesareo. La maggior parte riferisce di aver ricevuto informazioni esaustive da ostetriche, neonatologi e ginecologi dopo il parto. Per quanto riguarda invece l’alimentazione del neonato, il 90 per cento si sono sentite rispettate nella scelta sulle modalità: allattamento al seno o alimentazione artificiale e l’85 per cento si è sentita adeguatamente supportata e incoraggiata. Infine, l’assistenza e il rispetto della privacy. Sono stati positivi. E alla fine del sondaggio, il verdetto è positivo: l’85 per cento delle donne consiglierebbe ad un’amica la stessa struttura per partorire. “Le donne che hanno partorito nel nostro centro – ha tirato le somme Locatelli – valutano positivamente l’esperienza dell’assistenza ricevuta durante la gravidanza, il travaglio, il parto e il ritorno a casa, attribuendo punteggi superiori alla media in tutti i punti nascita che hanno partecipato allo studio. In ultima analisi: “Women centred”.