”Sacro e profano”, tele e sculturedalle raccolte civiche di Monza

”Sacro e profano”, tele e sculturedalle raccolte civiche di Monza

Monza – E’ un viaggio tra miti, favole antiche e soggetti religiosi la mostra che allestita al Serrone di Villa reale, a Monza. Una nuova “Gemma di Monza”, la terza mostra tematica dopo quella dedicata al paesaggio e ai ritratti. La peculiarità della mostra, che resterà aperta fino al 9 gennaio, è ancora una volta quella di aver attinto al patrimonio delle collezioni civiche di Monza che dal 1983 si trovano nei depositi di Villa reale.

Il curatore, Graziano Alfredo Vergani , ha selezionato una novantina di opere tra tele e sculture dal XVI al XX secolo. In un percorso circolare il visitatore è accompagnato prima in un viaggio tra miti ed eroi. Ecco allora Venere e Vulcano, Venere al bagno, la splendida scultura di Berenice di Ambrogio Borghi dal sapore già Liberty, le forme distinte di Leda e il Cigno di Arturo Martini e la figura dell’eroe così come appare solitaria nel trittico “Non c’è sosta se non sulla vetta” di Pina Sacconaghi o nel bozzetto per il monumento dei caduti del Bajoni .

I soggetti religiosi,numerosi nelle collezioni civiche, sono esposti in tre sezioni: “Un popolo i cammino” con episodi del Vecchio Testamento, “la buona novella”, “La fede e la storia”. Il percorso si chiude con un rimando al mondo del mito e l’Amore e Psiche nella rotonda dell’Appiani. “La mostra- spiega Dario Porta, curatore dei musei civici- è stata l’occasione per uno studio accurato del nostro patrimonio . Sei opere sono state appositamente restaurate per questa esposizione e di altre si è arrivati all’attribuzione sicura dell’autore”. Tra queste c’è una Sacra famiglia, catalogata come scuola emiliana che invece è stata ora attribuita a Riccardo Taurini(1645) di cui a Monza si conserva una tela anche in santa Maria del Carrobiolo.

Immagine non convenzionale quella di san Giuseppe e il bambino di Elisabetta Sironi (1630), di grande impatto l’annunciazione di Andrea Micheli detto il Vicentino (1586) che proviene da una chiesa veneziana. La disposizione delle opere e i continui rimandi da una all’altra suggeriscono una visita attenta a cogliere ogni dettaglio e sfumatura delle singole opere. Alla mostra che si inaugura domani al Serrone si affianca dalla prossima settimana quella sul tema “In principio”, curata da Dario Porta e Francesca Milazzo che si inaugura venerdì 8 ottobre, alle 18, in Arengario e espone 72 stampe delle raccolte civiche tra sacro e profano.
Rosella Redaelli