Rubò in gioielleria del PiemonteIn manette rom di Brugherio

Brugherio – E’ stata arrestata ieri Marzia Vinotti, 44 anni, pregiudicata, domiciliata nel campo nomadi di via Monte Cervino. L’accusa è quella di furto aggravato e far scattare le manette è stata la Squadra mobile della Polizia di Alessandria. Perché è proprio nella cittadina piemontese che il reato è stato commesso, il 24 giugno scorso. L’operazione è scattata in concomitanza con l’arresto di un’altra zingara italiana, J.L., 20 anni, figlia della Vinotti e catturata dalla Polizia a Buggiano, in provincia di Pistoia, dove si trovava già agli arresti domiciliari per reati contro il patrimonio.

Alle due donne, la Polizia e i carabinieri di Alba sono arrivati in poco più di un mese, dopo qualche indagine partita da quel furto in una gioielleria del centro storico di Alba, registrato dalle telecamere di videosorveglianza dell’esercizio commerciale. Le due nomadi hanno sfoggiato una tecnica collaudata che è valsa loro un bottino di 15mila euro circa in gioielli di vario genere. Vestite bene, sfoggiando modi da signore, le donne sono entrate in gioielleria fingendosi interessate all’acquisto di alcuni bracciali e anelli preziosi che i commessi hanno disposto sul bancone, nei rispettivi astucci. E’ stato l’attimo di distrazione del personale a dare il tocco finale al piano. I

n quell’istante, senza perdere tempo, una delle donne ha appoggiato una borsetta voluminosa e morbida esattamente sopra un astuccio non ancora aperto. La permanenza della coppia nel negozio è durata ancora pochi minuti, poi le due rom sono uscite avvolgendo l’astuccio con la borsa e dando un acconto di 100 euro con la promessa di tornare dopo un breve giro per la città. I commessi hanno atteso invano, perché le due donne si sono dileguate con il contenuto dell’astuccio: dodici anelli d’oro e diamanti, per un valore di circa 15mila euro. Quando i titolari si sono accorti del furto, hanno avvisato le forze dell’ordine e i carabinieri di Alba hanno provveduto a sequestrare i filmati delle telecamere a circuito chiuso.

La scelta è stata quella di diffonderne le immagini tra le forze dell’ordine del territorio nazionale. Dopo qualche tempo, a rispondere all’appello è stata la Squadra Mobile di Pistoia che ha riconosciuto Johara Lemma. A quel punto, la collaborazione tra Squadra Mobile di Alessandria, Squadra Mobile di Pistoia e Commissariato di Monza è stata decisiva e gli inquirenti sono riusciti a dare un nome anche alla seconda delle due ladre, la brugherese, appunto. Madre e figlia sono state arrestate in contemporanea, ora la Vinotti si trova in carcere a Torino e la figlia a Firenze.
Valeria Pinoia