Quale destino per il Calcio Monza? Gli olandesi ora ”spingono”

Quale destino per il Calcio Monza? Gli olandesi ora ”spingono”

Monza – Di tutto. Di qui a giugno può davvero succedere di tutto ai vertici del Calcio Monza. Cambiamenti radicali, al vertice societario e per quanto attiene la situazione tecnica, l’organico della squadra, la conferma o meno dell’allenatore. Può cambiare tutto, ma non si può escludere che in realtà non cambi nulla, tanto la situazione è complessa e in continuo divenire. Nessuno a oggi è in grado di stabilire certezze, al più si possono fare previsioni. Questione di settimane e sapremo.

Sapremo ad esempio se l’avvocato Stefano Salaroli rimarrà presidente, a dispetto del fatto che il ruolo del suo mèntore (Zangari) si è nel frattempo di molto ridimensionato nel consiglio di amministrazione, in termini di quote azionarie. Sapremo se Eramo piuttosto che Viola o Fiuzzi rimarranno in biancorosso. Se Roberto Cevoli conserverà la sua panchina. In una intervista a “Reporter sport” l’alenatore non ha nascosto perplessità a proposito della sua riconferma. E’ lui che tentenna perché chiede garanzie d’un certo tipo – una “rosa” più competitiva, nessuna ingerenza più o meno esplicita sulle scelte tecniche, programmi più ambiziosi – o è la componente dirigenziale maggioritaria che non è convinta dell’opportunità di andare avanti con Cevoli per un’altra stagione, come invece da contratto?

Di sicuro non sono giorni normali, questi, a Monzello. Ci sono da ridiscutere, in seno al Direttivo, i delicati equilibri interni raggiunti con il “rimpasto” del gennaio scorso tra la componente minoritaria riconducibile alla chiamiamola cordata Zangari e la componente di maggioranza degli “olandesi” dell’International On. Oggi più che mai appunto maggioranza. Salaroli è un uomo di Zangari, come tale all’inizio dell’avventura, a luglio, divenne presidente. Ora, ridimensionato Zangari all’interno del CdA, Salaroli a sua volta si ritrova spiazzato e in bilico. Fu una scelta di compromesso quella di Salaroli, che io per primo accolsi con scetticismo e ironia: scrissi allora d’un presidente di facciata, un grigio amministratore del condominio calcistico nostrano. Salvo poi ricredermi in corsa: l’avvocato ha sposato con passione e competenza la causa biancorossa. Tifo perché rimanga al suo posto.

Determinante nel gestire la situazione sarà, come sempre, l’avvocato Mainini. Lui è il Cavour del Calcio Monza, ha capacità di mediazione non comuni. Sarà al solito l’ago della bilancia. Mainini si è rivelato tifoso vero, appassionato. E’ il solo in grado di (ri)cucire rapporti personali decenti e (ri)stabilire spazi di potere corretti in seno al Direttivo. Se rivoluzione deve essere, che almeno passi dal buonsenso del Grande Tessitore.
Giancarlo Besana