Provincia: i costi della politica

Provincia: i costi della politica

Monza – Buoni compensi, ma non certo da favola: chi punta il dito contro i costi esorbitanti della politica per abolire le Province dovrà cercare un altro argomento. Il presidente della Brianza percepirà, come prevede la legge per gli enti nella fascia tra cinquecentomila e un milione di abitanti, fino a 5.205,89 euro lordi al mese, il vicepresidente 3.904,42, gli assessori e il presidente del consiglio 3.383,83 euro. Le indennità potranno essere aumentate del 3% se Monza avrà una percentuale di entrate proprie superiore alla media regionale e del 2% se avrà una spesa corrente pro capite superiore a quella lombarda.

I compensi degli amministratori non potranno essere cumulati con quelli dei sindaci, dei consiglieri comunali, dei presidenti delle circoscrizioni e dei consorzi. Ciò significa che chi siederà contemporaneamente in Provincia e in un altro organismo pubblico dovrà optare per una delle due indennità o richiedere il dimezzamento di entrambe. Non rischieranno di arricchirsi i consiglieri che incasseranno un gettone di presenza per le singole sedute, comprese quelle delle commissioni, di 69,72 euro lordi. Presumibilmente il regolamento contemplerà un rimborso delle spese di viaggio per i non monzesi calcolato sulla distanza tra il capoluogo e il Comune capofila dei singoli collegi.

I trentasei componenti dell’assemblea non potranno invece domandare la sostituzione del gettone con una indennità di funzione: la legge che consentiva questa opportunità è stata abrogata alcuni anni fa, in quanto in parecchi enti gli interessati incassavano l’assegno senza presentarsi alle riunioni. Se i costi per il funzionamento della giunta e del consiglio non saranno, a conti fatti, esorbitanti potrebbe non accadere la stessa cosa per quelli delle società partecipate che faranno capo alla Provincia. Proprio su questo versante si misurerà la capacità del presidente e degli assessori di dare vita a un ente snello ed efficiente che non sperperi le risorse pubbliche: per ora tutti i candidati concordano sulla necessità di ridurre al minimo le aziende con i relativi consigli di amministrazione e in molti contano che la promessa sia mantenuta.
Monica Bonalumi