Profughi, Lombardia: attesi 9milaPrefetto: la Brianza non è esclusa

Emergenza profughi, in attesa di ricevere direttive dalla capitale il prefetto Renato Saccone potrebbe avviare un giro di consultazioni tra i sindaci della Provincia di Monza per verificare se esistono strutture in grado di ospitare gli stranieri.
Profughi, Lombardia: attesi 9milaPrefetto: la Brianza non è esclusa

Monza – I profughi nordafricani sbarcati a Lampedusa non arriveranno in Brianza nelle prossime settimane. A breve, però, le cose potrebbero cambiare, come spiega il prefetto di Monza Renato Saccone. Lo smistamento degli immigrati che scappano dalla guerra e dalla povertà è legato alle decisioni che saranno prese nei prossimi giorni dal Governo Berlusconi e agli accordi che saranno stipulati tra Roma e le singole Regioni.

«In linea di massima tutti dovranno fare la loro parte per fronteggiare un’emergenza che si annuncia straordinaria – aggiunge Saccone – gli esuli potrebbero essere smistati sulla base della proporzionalità e della ricettività dei singoli territori». In attesa di ricevere direttive dalla capitale il prefetto potrebbe avviare un giro di consultazioni tra i sindaci della Provincia di Monza per verificare se esistono strutture in grado di ospitare gli stranieri:
«Lavoreremo per cercare di trovare una soluzione non facile a un problema complesso – anticipa – verificheremo le possibilità logistiche della nostra zona».

Per ora, però, da Roma e da Milano tutto tace: «Non è detto – precisa Saccone – che, se i profughi saranno destinati in Lombardia, la Brianza dovrà mettere a disposizione strutture per l’accoglienza. Anche in Puglia non sono state coinvolte tutte le province: dipenderà dall’impegno che sarà richiesto alla Regione». Di fronte a uno scenario del genere è prematuro azzardare ipotesi sul numero degli eventuali profughi in arrivo: «La commissione rifugiati di Milano – ricorda il funzionario insediatosi ufficialmente venerdì – non ha ancora ricevuto alcuna richiesta di asilo.
Quando cominceranno a giungere sapremo qualcosa, tanto più che il prefetto del capoluogo dovrà coordinare i colleghi delle altre città. Ora non ha alcun senso parlare di cifre: occorrerà vedere quanti sbarchi si verificheranno nei prossimi due mesi».

Intanto, già il mese scorso, qualche amministratore locale ha negato la disponibilità ad accogliere gli stranieri: da Monza, per fare un esempio, è arrivato un no chiaro. In città non esistono luoghi di accoglienza e gli appartamenti del comune e delle associazioni caritative sono tutti occupati da famiglie e singoli che, dopo aver perso il lavoro, hanno perso anche la casa. Non esistono, oltretutto, aree libere in periferia dove allestire centri provvisori e, hanno fatto sapere chiaramente gli amministratori, il comune non ha le risorse necessarie per adeguare edifici dismessi o creare strutture apposite.

Secondo stime del Viminale, la Lombardia potrebbe accogliere oltre 9mila profughi. Già individuati alcuni siti: una ex caserma militare vicino a Malpensa, l’Arsenale di Pavia e un edificio nel Lecchese oltre a una struttura a Milano. Domani, dopo il Consiglio dei ministri, potrebbero essere svelati altri siti lombardi, attualmente tenuti «top secret».
Monica Bonalumi