Prima Putin, poi NapoleoneLetti imperiali per Berlusconi

Prima Putin, poi NapoleoneLetti imperiali per Berlusconi

Lesmo – Si è dovuto scomodare pure palazzo Chigi. Sta assumendo sempre più i contorni del giallo la vicenda legata al presunto acquisto, da parte del presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi, di un letto appartenuto addirittra a Napoleone Bonaparte. L’ufficio stampa, guidato dal factotum Paolo Bonaiuti, ha smentito la notizia riportata da Novella 2000, con una nota stampa di mercoledì sera: «La notizia sull’acquisto di un letto appartenuto a Napoleone è destituita di ogni fondamento». Il giallo nasce dall’ultimo numero del settimanale guidato da Candida Morvillo. Il magazine di gossip rivela, infatti, l’acquisto, da parte del Cavaliere, di un talamo da fiaba fatto costruire appositamente per l’imperatore corso. A rivelare la notizia, l’antiquaria Anna Maria Quattrini, con boutique in via dei Coronari a Roma, e fornitrice di fiducia di una schiera, praticamente senza fine, di clienti vip.

Di più, l’antinquaria, non ha detto, precisando che è stato lo stesso premier a chiedere di mantenere nel più stretto riserbo la notizia, tant’è che del letto napoleonico non esiste una sola fotografia. Nessuno l’ha visto. Tranne chi l’ha vendito e chi l’ha comprato. Secondo i soliti ben informati, il nobile giaciglio dovrebbe andare a completare l’arredo, già sontuoso, che Berlusconi ha fatto predisporre nella sua nuova reggia, villa Gernetto. Un’altra corrente di pensiero lo considera un regalo fatto dal Cavaliere per suo figlio Piersilvio, da sistemare nella villa di Arcore. Secondo quanto riferito dalla Quattrini, si tratta di un letto «in stile impero, con intarsi di bronzo, e un baldacchino sorretto da colonne sormontate da aquile». L’anqtiquaria ha poi rivelato al settimanale che il presidente del Consiglio avrebbe chiesto anche una piccola modifica nel tentativo di allargare il letto per adattarlo alle proprie esigenze. Top secrete il costo. Una scelta che ha provocato un acceso dibattito da parte degli esperti d’arte antica. I più teneri l’hanno defintio, considerando l’importanza storica del mobile, «un azzardo». Che il premier abbia un debole per Napoleone è cosa risaputa. Ne è testimonianza anche il bronzo del generale a cavallo che si trova all’ingresso del Gernetto.

La villa – Sempre su Novella 2000 viene quantificata la spesa sostenuta dal premier per soddisfare la sua voglia di grandeur. Per l’acquisto di villa Gernetto ha speso poco più di 35 milioni di euro, rilevando villa e parco dal portafoglio immobiliare di Pirelli Re. Poi ha investito quasi 13 milioni di euro per le prime opere di recupero e ha saldato tutti i lavori di sistemazione portati a compimento nel corso del 2009 staccando un assegno da 38 milioni di euro. Altre particolarità: per il software di gestione degli acessi sono stati spesi 22mila euro; 811mila euro sono stati spesi, fin qui, per l’acquisto degli arredi, 370 per le opere d’arte, 481mila euro per la consulenza di architetti, 382mila euro di cucina (capace di sfornare oltre 300 pasti al giorno), 950mila per il ripristino del verde.
Davide Perego