Picchia la madre e tenta il suicidioSerata di terrore a Seveso

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Seveso – Picchia la madre, che disperata cerca riparo da una vicina di casa, poi in preda a un raptus si arrampica addirittura sul tetto dell’abitazione armato di coltello, brandendo la lama e lanciando una cinquantina di tegole contro una quindicina tra pompieri e carabinieri arrivati per salvarlo. Scene da film, purtroppo con epilogo amaro, quelle cui hanno assistito le famiglie residenti in via Vignazzola a Baruccana poco dopo le 19.30 dello scorso mercoledì 17 marzo quando M.T., trentaquattrenne sevesino, ha dato in escandescenza.

A innescare il tutto sarebbe stato un litigio con la fidanzata, finito con l’addio di quest’ultima, difficile comprendere come mai la sua ira si sia poi riversata sull’anziana madre, che presa a calci e pugni è stata costretta a scappare, trovando riparo da una vicina. L’uomo però non si è fermato, è salito sul tetto urlando e minacciando di buttarsi di sotto, a questo punto i residenti della zona hanno chiesto aiuto a pompieri e carabinieri. Nell’arco di una manciata di minuti sul posto sono intervenuti i militari della compagnia di Seregno e i vigili del fuoco di Seregno con autopompa e telosoccorso e Desio con autopompa e autoscala per un totale di una quindicina di persone. I soccorritori si sono distribuiti nel giardino e qualcuno di loro è salito sul tetto, rischiando persino di scivolare di sotto.

Il trentaquattrenne invece di calmarsi alla vista delle divise, ha dato ulteriormente in escandescenza e grosso coltello da cucina alla mano, ha cercato persino di ferirli e se ciò non bastasse, come ulteriore arma ha iniziato a staccare le tegole dal tetto: «Ne avrà lanciate una quarantina – ci racconta uno dei testimoni – mentre stavano cercando di portarlo in salvo». Alla fine intorno alle 21, dopo una lunga trattativa proseguita quasi due ore, militari e pompieri hanno deciso d’intervenire bloccandolo, lui in tutta risposta per poco non si tuffava nel vuoto, ma i soccorritori sono stati così eroici da fermarlo sulla grondaia prima che piombasse nel vuoto rischiando di morire.

Alla fine M.T. è stato portato via dai carabinieri, a suo carico ci sarebbero le accuse di violenze in famiglia, per le botte date alla madre, e violenza e resistenza a pubblico ufficiale, insomma brandiva un coltello e lanciava tegole come proiettili contro pompieri e carabinieri. Il trentaquatrenne non sarebbe nuovo a episodi di questo tipo, in passato era salito addirittura su un traliccio e anche allora un carabiniere coraggioso lo aveva tratto in salvo.
Cristina Marzorati