Paolo Ferrari e Andrea Giordana:”Un ispettore in casa Birling”

Paolo Ferrari e Andrea Giordana:”Un ispettore in casa Birling”

Monza – Spettatori, siete avvisati: sul palco una serie di colpi di scena alla Hitchcock cambierà di volta in volta il nome dell’assassino, coinvolgendo i protagonisti, presunti ignari e presunti colpevoli, in una sarabanda surreale e velenosa senza sosta. La stagione teatrale del Manzoni prosegue dal 17 al 20 marzo con uno spettacolo di forte richiamo. Sulla ribalta, per la prima volta insieme, Paolo Ferrari e Andrea Giordana. Sono impegnati in un testo intrigante, “Un ispettore in casa Birling”, thriller inglese di John Boynton Priestley, smascheratore di vizi e ipocrisie della classe borghese. Si tratta di una delle sue commedie più note, scritta nel 1933 e ambientata nell’Inghilterra di inizio secolo. Priestley scardina il tipico dramma borghese dell’epoca, inserendo spunti metafisici.

Non è un thriller nel senso classico, né un giallo a tutti gli effetti, ma una pièce che fa emergere il disagio di un ceto sociale ipocrita, costretto a guardarsi in profondità e a fare i conti con se stesso e che alla fine sembra dissolversi nel nulla, in un ritratto dai contorni amari.
Temi centrali, specchio anche della nostra odierna società, sono la mancanza di solidarietà e il disinteresse nei confronti dei più deboli.
Nel suo interno ci sono poi accenni al consumo, al mercato, alla necessità di apparire, tutti argomenti che, sebbene più a margine, sono a dir poco profetici e sempre molto attuali.
In Italia la pièce è stata rappresentata nel lontano ’47 da Salvo Randone. Successivamente è stata ripresa dalla coppia Tieri-Lojodice.

Oggi, nei panni degli antagonisti, si sfidano – come abbiamo detto – Paolo Ferrari e Andrea Giordana. La recitazione naturale e misurata di Paolo Ferrari e quella brillante di Andrea Giordana si confrontano in una partita a due molto appassionante.
Paolo Ferrari, maestro dell’arte teatrale, rappresentante indiscusso del teatro italiano del Novecento, mette in campo le sue armi recitative, leggerezza e ironia, ma anche grande forza espressiva. Andrea Giordana punta più sulla raffinatezza nel disegnare il padrone di casa, avido e superficiale. Nelle altre parti si ritrova un equilibrato gioco di squadra, con Crescenza Guarnieri, Cristina Spina, Vito Di Bella, Mario Toccafondi e Loredana Gjeci.

Il regista Giancarlo Sepe sottolinea l’aspetto metafisico insito nel testo, costruisce una scena noir entro cui la cinica famiglia industriale si muove, e carica di un certo antinaturalismo la recitazione. Nebbie e luci lunari accentuano la suspense, sostenuta anche dal tappeto sonoro di Harmonia Team. Il trucco marcato, i toni aspri e decisi, rendono gli attori maschere un po’ spettrali. La scena di Almodovar è un interno-esterno spiazzante e misterioso che restituisce un’atmosfera cinica e quasi surreale. Firma i costumi Giovanni Ciacci.
Le rappresentazioni iniziano alle 21. Domenica doppia replica: alle 16 e alle 21. Il biglietto per la platea costa 25 euro, 22 per la balconata e 13 per la galleria. Informazioni allo 039-386.500.
Modesto Panizza