Omicidio Agostino: il figlio Luca«Ma cosa ci faccio al Beccaria?»

Desio, tre spari mortali al padreDodici anni di carcere per il figlio

Desio – Si attendono i risultati dell’esame dello “stub” sui due fratelli Agostino, in carcere con l’accusa di aver ucciso il padre Cosimo, nel loro appartamento di via Partigiani d’Italia 3, la sera di mercoledì 24 febbraio. Il test, effettuato dai Ris di Parma, analizza la presenza di polvere da sparo ed è quindi in grado di chiarire chi dei due ragazzi abbia effettivamente sparato.

Vincenzo, 18 anni, durante l’interrogatorio nel carcere di Monza, dove è rinchiuso dal giorno dell’omicidio, si è assunto la responsabilità del gesto. Il ragazzo ha raccontato agli investigatori di aver impugnato la pistola, una calibro 9, al culmine di una lite col padre e di aver sparato prima che lui alzasse le mani contro la madre, presente in casa. Ha poi accompagnato i carabinieri nel luogo in cui aveva nascosto l’arma, sottoterra, in una zona boschiva vicino al laghetto di Giussano.

Per avere la certezza che il diciottenne abbia detto la verità, occorrerà aspettare l’esito dello stub. Non è escluso, infatti, che Vincenzo abbia voluto coprire il fratello Luca, 16 anni, rinchiuso al carcere minorile Beccaria di Milano. L’avvocato del minorenne, Ilaria Urzini, ha chiesto che lo stub sia eseguito con la formula dell’incidente probatorio: la valutazione dei residui di polvere da sparo, in questo modo, dovrà essere effettuata da un perito, alla presenza del consulente della difesa e del consulente della Procura. “E’ una garanzia in più, per ottenere una prova oggettiva, di fronte alla quale dovrà essere presa una decisione”.

Il legale, sabato scorso, ha fatto visita al sedicenne, al Beccaria. “E’ un ragazzo spaventato. Si chiede ancora che cosa ci faccia dietro le sbarre. Fa fatica a comprendere”. L’adolescente, a differenza del fratello, non ha ancora parlato con gli investigatori. Ma potrebbe farlo presto. “Aspettiamo l’esito dello stub e poi farò richiesta di un interrogatorio” dice il suo avvocato. Se resta ancora da capire chi dei due fratelli abbia sparato , è ormai chiaro il contesto in cui è maturato l’omicidio. Uno scenario famigliare difficile, con un padre, Cosimo Agostino, 44 anni, che aveva problemi di alcool e in passato ha avuto molti guai con la giustizia.

P.F.