‘ndrangheta, in Brianza il braccio armato:sequestrate armi e dinamite, 50 arresti

Era in Brianza il braccio armato e militare della 'ndrangheta del Nord. I cinquanta arresti messi a segno dalla Dda di Milano nella provincia di Monza hanno puntato soprattutto su questo: tanto e vero che proprio qui risultano alcuni sequestri di armi (anche dinamite) che le ndrine brianzole custodivano. Il blitz dei carabinieri ha riguardato in particolare i gruppi di azione che si erano installati a Desio e a Seregno.
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Monza – Era in Brianza il braccio armato e militare della ‘ndrangheta del Nord. I cinquanta arresti messi a segno dalla Dda di Milano nella provincia di Monza hanno puntato soprattutto su questo: tanto e vero che proprio qui risultano alcuni sequestri di armi (anche dinamite) che le ‘ndrine brianzole custodivano. Il blitz dei carabinieri ha riguardato in particolare i gruppi di azione che si erano installati a Desio e a Seregno.

Il primo faceva capo ad Annunziato Moscato che secondo gli inquirenti è legato alla storico cosca Iamonte, il secondo faceva capo a Rocco Cristello, ammazzato a colpi di pistola a Verano a fine marzo 2008. Morto il “titolare” si è scatenata una guerra per colmare il vuoto di potere: antagonisti, sempre secondo quanto emerso dall’inchiesta, sarebbero stati Antonino Belnome e Antonio Stagno.

Tra gli arrestati della zona di Desio anche Domenico e Candeloro Pio. Nella considerazione della ‘ndrangheta la zona di Monza e dintorni era strategica, tanto che non lontano da qui, in un centro di Paderno Dugnano paradossalmente intitolato a Falcone e Borsellino, si sarebbe tenuta una riunione per decidere il capo della diramazione lombarda dell’organizzazione mafiosa.