Musulmane e cristiane, dialogo«Noi il velo, voi la vita bassa»

Musulmane e cristiane, dialogo«Noi il velo, voi la vita bassa»

Desio – Famiglia, amicizia, scuola, lavoro, fede. Sono tanti i temi su cui si sono confrontati, domenica scorsa, i giovani cristiani e musulmani che hanno partecipato al “laboratorio di fede”, il primo degli incontri interreligiosi promossi dai missionari saveriani, il coordinamento Desio Città Aperta e l’associazione culturale Minahji Ul Quran. In un clima sereno e famigliare, una cinquantina di giovani brianzoli e pakistani hanno condiviso valori, ideali, speranze, preoccupazioni, problemi. Per scoprire di appartenere ad “un’unica famiglia umana”, come recita il titolo dell’incontro, che prende spunto da un messaggio del cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi inviato ai musulmani in occasione del Ramadan.

Nello scambio di esperienze, ciascun ragazzo ha espresso anche la propria curiosità o sorpresa nel notare certi atteggiamenti dell’altro. “Mi stupisce il fatto che voi italiani dite tante parolacce” ha detto Jasmina. “Perché voi indossate il velo?” ha chiesto Andrea alle ragazze pakistane. “Perché voi indossate i pantaloni a vita bassa?” ha domandato Jamil. “Perché litigate con i vostri genitori?” ha aggiunto Sidra. “Possono essere amici un ragazzo e una ragazza?”.

Tante domande a cui si è cercato di dare qualche risposta, partendo dalla convinzione che solo dialogando si possono abbattere i pregiudizi. Oltre alle differenze, sono emersi anche tanti aspetti comuni. Come le difficoltà della crescita e il complesso rapporto con i genitori. “Anche noi discutiamo con i nostri genitori – ha ammesso Mevish – Per noi pakistani che viviamo in Italia le cose si complicano. I nostri genitori non sono abituati ai cambiamenti veloci”.

La discussione ha toccato anche livelli più profondi. La fede in Dio, la preghiera, il significato della libertà. Il tutto, coordinato dagli organizzatori, padre Stefano Della Pietra, suor Lidia Vermi, Ashraf Mohammed Koakhhar e altri giovani dell’equipe, italiani e pakistani. “Vogliamo generare curiosità, domande, conoscenza, incontro –dicono gli organizzatori – Perché quando invece c’è diffidenza nei confronti dell’altro, allora si crea ignoranza, indifferenza o addirittura violenza”.

L’obiettivo è dunque l’incontro e la conoscenza, come ha indicato lo stesso Cardinale Tettamanzi nei suoi numerosi messaggi a favore del dialogo con l’islam. Il prossimo appuntamento sarà domenica 13 febbraio, dalle 15 alle 18, sempre presso la casa dei missionari saveriani, in via don Milani 2. Per informazioni: desiocittaaperta@gmail.com; 331.6402112.
P.F.