Multe, Brianza insofferente:record di ricorsi a Monza

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Monza – Ai brianzoli toccategli tutto, ma non il portafogli e la patente. Sono quasi tremila gli automobilisti che non ci stanno a pagare la multa. I dati raccolti presso gli uffici del giudice di pace di via Borgazzi parlano chiaro. Il numero dei ricorsi presentati nel corso del 2008 è di 2.989, da 667 avanzati nel primo trimestre, fino agli 883 dell’ultimo, con un calo solo dovuto alla chiusura estiva degli uffici (640). Prima del 2006, si arrivava a stento a 2000.

Un incremento medio di circa il 35%, nell’arco degli ultimi tre anni. «Decisamente di più di un aumento fisiologico- ammette il coordinatori dei giudici di pace monzesi Renato Amoroso- se andiamo a vedere quando sale la curva, vediamo che a fare da spartiacque è il periodo che parte dal mese di maggio del 2006».

Da allora molto è cambiato: «Essenzialmente sono intervenute diverse riforme al codice della strada». Le tipologie di ricorso sono divisibili in quattro gruppi, più o meno uguali fra loro dal punto di vista quantitativo: i ricorsi ordinari (la semplice multa per divieto di sosta), quelli contro i verbali per guida in stato di ebbrezza, quelli relativi ai sistemi di rilevazione elettronica della velocità, i temutissimi autovelox, e infine quelli contro la decurtazione dei punti della patente. In quest’ultimo caso gli automobilisti preferiscono ricorrere nel tentativo di evitare i costi per recuperare il punteggio, anche se ci sono certi comuni che mettono a disposizione corsi gratuiti.

La guida in stato di ebbrezza, invece, e la conseguente sospensione immediata, viene contestata in via cautelare: «Mi serve l’auto per lavorare», la motivazione ripetuta praticamente all’unanimità. Sull’autovelox, infine, i due punti critici sono l’apparecchio di viale Fulvio Testi, a Cinisello, e quello dell’autostrada A4 all’altezza di Agrate. Per ricorrere non serve l’avvocato: «Quello delle multe impugnate rappresenta l’unica situazione in cui il cittadino ha un rapporto diretto con l’amministrazione giudiziaria», spiega il magistrato.

E infatti si vede un po’ di tutto, ricorsi non firmati o scaricati da internet (spesso con l’intestazione sbagliata, magari di un’altra città). La materia non è sempre di immediata soluzione: «La produzione della Corte di cassazione in materia è quasi quotidiana, questo significa che la gente ci tiene, e viuole arrivare in fondo». I ricorsi nella grande maggioranza dei casi vengono però respinti, a meno che non si dimostri rari casi di necessità; come quello del medico del Bassini multato per eccesso di velocità mentre si recava in ospedale per un’urgenza.
Federico Berni