Monza, voce strana in busta:pensioni, trattenute fantasma

Scontri sul «caso Ruby» a ArcoreAssolto il figlio del consigliere Idv

Monza – Una trattenuta in busta paga alla voce «quota associativa», ma i due pensionati non fanno parte di alcuna associazione. Se ne sono accorti Aldo Mauri ed Ermanno Ravasi che hanno notato sull’ultima busta paga della pensione una trattenuta inaspettata: hanno versato inconsapevolmente dai 6 ai 9 euro mensili a Fenapi, Federazione nazionale piccoli imprenditori edili, per cause e modalità ancora tutte da chiarire: «Sul prospetto annuale della pensione – hanno raccontato – abbiamo riscontrato, tra le varie trattenute, una voce sconosciuta: «quota associativa». Così abbiamo chiesto informazioni all’Inps di Monza, che ci ha fatto sapere che stavamo versando questi soldi a Fenapi, ma noi non ci siamo mai iscritti a questa associazione e non siamo mai nemmeno stati piccoli imprenditori edili!».

In sostanza l’assenso al versamento della quota avverrebbe soltanto tramite la delega dei soggetti interessati, così Mauri e Ravasi hanno chiesto all’Inps di avere una copia delle deleghe in mano all’istituto di previdenza: «A quel punto abbiamo avuto la sorpresa – hanno proseguito – perché le deleghe esistevano, ma le firme non erano le nostre: noi non abbiamo mai firmato nulla del genere, qualcuno secondo noi le ha falsificate». Mauri e Ravasi hanno già compilato la disdetta, ma è probabile che il caso non sia circoscritto soltanto a loro. «È possibile – ha spiegato la direttrice dell’Inps Matelda Crespi – richiedere la revoca immediata del versamento, per arginare il danno, se la trattenuta viene ritenuta illegittima, chiedendo al contempo la restituzione della quota di gennaio. Chi si trova in questa situazione può venire allo sportello oppure inviare una raccomandata a noi e per conoscenza anche all’associazione in questione, informando della disdetta». Casi simili sarebbero già accaduti: «A volte – ha proseguito Crespi – può capitare che i pensionati si rechino in qualche Caf per avere gratuitamente il 730, e che poi gli venga chiesto di tesserarsi: l’origine di queste trattenute spesso è questa. Perciò è difficile dire se ci sia stato o meno un raggiro». In questo caso, però, non solo i due pensionati non erano a conoscenza dell’esistenza di questa associazione, ma si sono trovati in presenza di firme che non avevano mai apposto.

A Monza l’unica realtà che ha un legame con Fenapi è il Caf Inapi di via Cellini, dove però sono all’oscuro di tutto: «Questo è un Caf – fanno sapere – non richiediamo quote associative, che competono soltanto alla parte sindacale che è Fenapi, perciò non sappiamo come si sia potuta verificare una situazione del genere. Qualche pensionato, in effetti, ci ha contattati nelle scorse settimane per sottoporci la questione, ma noi ne siamo del tutto estranei». Dal Caf, inoltre, danno lo stesso suggerimento dell’Inps: «Se questa trattenuta non è dovuta, è possibile compilare subito la disdetta, ma – ripetiamo – è una questione di cui il nostro ufficio non sa nulla».
L.S.