Monza, verso il picco dell’H1N1Già dieci casi al San Gerardo

Due casi di H1N1al San Gerardo

Monza – E’ tornata l’influenza H1N1. Il picco è previsto per la fine del mese, ma, già la scorsa settimana, al San Gerardo sono stati diagnosticati una decina di casi. Nessuno grave. “Ci aspettiamo un incremento dei casi soprattutto tra i giovani con la riapertura delle scuole- spiega Andrea Gori, direttore del reparto malattie infettive del san Gerardo- ma, rispetto allo scorso anno, siamo molto più tranquilli. Lo scorso anno la H1N1 non si conosceva e, soprattutto, si è presentata in estate, con un andamento anomalo rispetto alla normale influenza stagionale”.

Oltre alla H1N1 sono stati individuati altri due ceppi: la H3N2 che ha caratteristiche di virulenza minori e il ceppo di tipo B che rappresenta il 20% dei casi, ma si presenta come una classica influenza. I casi finora diagnosticati mostrano una prevalenza del ceppo “A” H1N1, i più colpiti sono i giovani e le persone immunodepresse o già sofferenti per altre patologie. “Purtroppo in pochi si sono vaccinati- prosegue Gori- meno del 15% delle persone a cui era stato consigliato. Questa scelta avrà sicuramente delle ripercussioni sull’andamento della pandemia. Basta vedere quello che sta succedendo in Gran Bretagna : le vittime dell’influenza H1N1 sono tutte persone che non si sono vaccinate”. A Monza si aspettano anche quest’anno qualche caso grave . Lo scorso anno al san Gerardo era stato ricoverato in fin di vita un giovane di Parma . Era stato il primo malato grave in Italia di H1N1, ma anche l primo “salvato” al San Gerardo grazie alla macchina per la respirazione extracorporea in dotazione alla rianimazione monzese.

“Non è escluso che anche quest’anno si presenti qualche caso grave -prosegue Gori- proprio per le complicanze che può portare all’apparato respiratorio. I più a rischio sono i giovani tra 15 e 45 anni”. I consigli? “Evitare gli allarmismi e rivolgersi al pronto soccorso solo in caso di febbre alta persistente, peggioramento delle condizioni e difficoltà respiratorie- prosegue Gori- il rischio di complicanze serie è bassissimo. Per la maggior parte dei casi si tratta di un’influenza come le altre che si cura bene in casa”. Come lo scorso anno il San Gerardo si sta attrezzando per mettere in atto un piano pandemico che prevede percorsi ad Hoc in pronto soccorso per chi arriva con i sintomi influenzali.

Il piano prevede anche l’adozione di misure d scurezza nei diversi reparti,specialmente in quelli che ospitano degenti più fragili e a rischio. Tra le misure adottate lo scorso anno, ad esempio, il blocco delle visite nei reparti di maternità e neonatologia. “Si tratta di un piano che si articola in più fasi a seconda del numero dei casi che registreremo-conclude Gori- è fondamentalmente lo stesso dello scorso anno. Lo abbiamo già presentato e discusso con la direzione generale, ma per il momento, siamo in una situazione di pre-allarme e quindi non è stata ancora attivata nessuna misura prevista dal piano”. Un ruolo fondamentale sarà quello dei medici di medicina generale che sono stati preparati dalla Asl per far fronte al diffondersi della pandemia.
Rosella Redaelli