Monza, torna l’incubo della postaRecapitate lettere inevase da mesi

Monza, torna l’incubo della postaRecapitate lettere inevase da mesi

Monza – Bizze postali a San Donato. I residenti della zona dichiarano di ricevere la posta a singhiozzo, e non è la prima volta. In particolare i residenti della via Parma (al civico 6) lamentano lunghi periodi dove non si vede nemmeno una lettera e poi all’improvviso si ritrovano la cassetta piena di corrispondenza. All’interno di questa palazzina che ospita più di 40 famiglie la posta non arriva con regolarità.

Il caso – «Settimana scorsa la mia cassetta della posta tracimava di corrispondenza – dichiara un residente – dopo un mese di vuoto assoluto dove non ho ricevuto nemmeno il becco di una lettera, la corrispondenza regolare mi è arrivata fino ai primi di febbraio, poi mi è arrivata una lettera ai primi di marzo e fino al 6 aprile nulla». «Poi all’improvviso, il 6 aprile – continua il residente che non vuole rendere noto il proprio nome – ho trovato nella mia casella della posta 15 lettere, le ho contate, e molte non avevano il timbro così non ho potuto risalire al giorno in cui sono state spedite».

La paura – Tra la corrispondenza mancante ci sono anche dei documenti di una certa importanza: «Non ho ancora ricevuto il Cud. Per fortuna, con l’aiuto di mia figlia, sono riuscito a scaricarlo da internet, altrimenti non avrei saputo come fare: per posta non mi è arrivato nulla e il bello è che io ho telefonato a Roma all’ufficio delle Entrate e mi hanno assicurato che il Cud mi è stato spedito». I cittadini temono che la loro corrispondenza venga dispersa: «E’ capitato diverse volte in passato quando hanno trovato pacchi di posta buttati per la strada o mandati al macero e il nostro timore è che episodi del genere si verifichino ancora» dichiarano i residenti di via Parma.

Delusione – Anche il fatto di appaltare ad altre società il recapito della corrispondenza crea una certa confusione nei cittadini: «Non si capisce più chi è che ti porta la posta. Fino a due o tre anni fa c’era il portalettere fisso che seguiva determinate zone e ti conosceva personalmente, così se avevi un problema sapevi lui ti poteva dare una mano. Capitava anche che il postino ti citofonasse. Questo ora non succede più, anzi è più facile che ti lascino la posta per terra se hanno qualche dubbio». Provare a reclamare all’ufficio recapiti è cosa spesso vana: «Non ti passano mai un responsabile, ti mettono in attesa e poi cade la linea» conclude il residente di via Parma.
Andrea Trentini