Monza sogna il polo biomedicoDue progetti per il San Gerardo

Monza, tempi d’attesa in ospedaleLa Lega contro il San Gerardo

Monza – Sono 220 milioni di euro solo per l’ospedale. Poi un progetto del Comune per interrare i parcheggi di fronte e costruire, davanti al San Gerardo, una struttura complementare. Quindi lo sviluppo della facoltà di medicina. Il tutto, dalle parti di piazza Trento e Trieste, lo chiamano ”Cittadella della salute e della formazione sanitaria”, e ha quattro complici e un mistero. I complici sono Regione, Comune, azienda ospedaliera, università Milano Bicocca. Il mistero sono i dettagli del progetto. Che, comunque, se avrà gambe e fiato per camminare si scoprirà sabato mattina.

Il progetto. Anzi: i progetti – Non si tratta di un solo intervento, ma di opere differenti: quello che ha in mente il San Gerardo e quello che sogna il Comune. Per l’ospedale si tratta di una maxioperazione di ampliamento, milionaria. Per sapere di cosa si tratta, occorrerà aspettare il presidente Formigoni. Dietro le quinte si scopre soltanto, per ora, che gli interventi riguarderanno l’esistente monoblocco e la creazione di nuovi spazi ex novo, forse davanti all’avancorpo, ma non sopra. Saranno i naturali sfoghi per un ospedale che ha fame di nuovi metri quadri per rispondere alla continua crescita dell’attività ospedaliera. Nei nuovi spazi dovrebbe finalmente trovare casa la Fondazione per il bambino, la realtà che riunisce tutte le prestazioni materno-infantili, e non solo lei. Ma non è tutto: a fianco dell’operazione da 220 milioni ne potrebbe arrivare un’altra, questa volta guidata dall’amministrazione comunale, che ha rispolverato – con altri obiettivi – un vecchio progetto per la nuova sede dell’Asl, poi abbandonato: un edificio nuovo sopra il parcheggio davanti all’ospedale, interrando gli spazi per le auto.

Da piazza Trento – «Abbiamo raccolto le istanze della città -spiega l’assessore all’università e sanità Marco Baldoni- ma abbiamo anche interpellato i medici,ospedalieri e gli universitari». «Per ora sono solo idee elaborate dai nostri uffici tecnici -chiarisce il sindaco Marco Mariani- ma è evidente che l’area avrà bisogno di diversi interventi di riqualificazione perché l’ospedale cresce, l’università è in espansione e il Comune ha intenzione di fare la sua parte». L’interramento del parcheggio consentirebbe di recuperare un’area molto vasta in superficie per nuovi servizi. «Penso al fatto che molti pazienti ormai arrivano al San Gerardo da fuori Regione e hanno la necessità di stabilirsi per un po’ di tempo a Monza -prosegue il sindaco- ora davanti all’ospedale esiste il bell’esempio di cascina Vallera, restaurata dal Comitato Maria Letizia Verga per le famiglie dei bambini leucemici in cura al San Gerardo, ma c¿è la necessità di una nuova residenza».

Ospedale e non solo – Altri studi riguardano la viabilità della zona e l’accesso all’ospedale: «Stiamo studiando un modo per mettere in sicurezza i pedoni perché quell’attraversamento con un solo semaforo è da rivedere. Dobbiamo anche trovare una soluzione per consentire un accesso all’ingresso dell’ospedale per chi ha difficoltà di deambulazione e per le 3mila persone che ogni giorno entrano al San Gerardo». Infine, i servizi. «Dobbiamo mettere ordine nella zona – conclude il sindaco- adesso c’è il chiosco che vende fiori, quello dei cioccolatini e quello delle caldarroste. Dobbiamo pensare a una serie di negozi per le necessità dei pazienti e dei visitatori. Penso a una galleria commerciale ordinata, come ne ho viste in giro per gli ospedali d’Europa, ma anche vicinissimo a noi al nuovo ospedale di Lecco». La riqualificazione dell’area andrebbe a vantaggio dell’intero quartiere. «Tutta la zona non ha molti negozi e altri servizi e la riqualificazione non andrebbe solo a vantaggio dell’ospedale, ma dei residenti dell’intero quartiere Cazzaniga e Parco».

Passato e presente – L’esito sarebbe la conclusione di quattro anni di conferme, smentite e nuove conferme. Il primo progetto di rivoluzione dell’ospedale risale a marzo 2006: l’allora direttore generale del San Gerardo, Ambrogio Bertoglio, aveva annunciato di voler ammodernare l’ospedale con 10 milioni all’anno di acquisti in nuove apparecchiature e un progetto – finanziato dalla vendita del vecchio di via Solferino -che prevedeva l’innalzamento dell’avancorpo per l¿ospedale del bambino. Gli spazi ambulatoriali e di front office erano previsti alla destra dell’ingresso pedonale. A ottobre 2009 scoppia il ”caso San Gerardo”. Una perizia commissionata da Regione Lombardia dichiara che il San Gerardo non rispetta i criteri antisismici. Sul tavolo ci sono due progetti: uno da 140 milioni di Infrastrutture Lombarde che prevede la ristrutturazione globale dell’edificio e uno da 80, presentato dal direttore generale, Giuseppe Spata, che vorrebbe abbattere tre livelli e realizzare delle strutture più basse. Lo scorso marzo Formigoni ha dichiarato la volontà di realizzare un nuovo ospedale per Monza e la Brianza. Nel frattempo nuove perizie commissionate dall’azienda ospedaliera, provincia, regione e comune hanno dichiarato che l’attuale struttura non è a rischio. Formigoni, in visita sabato scorso alla paziente che ha subito il primo trapianto bilaterale di mano al san Gerardo, ha confermato la volontà di intervenire per migliorare la struttura del San Gerardo. E ha annunciato un progetto per la prossima primavera.
Massimiliano Rossin
Rosella Redaelli