Monza, ”sfruttava” connazionali18enne arrestata dai carabinieri

Nove arresti, per accuse che vanno dallo sfruttamento della prostituzione al tentato furto, sette persone denunciate, oltre 170 controllate. Sono questi i numeri dell'imponente servizio di controllo del territorio dei carabinieri di Monza.
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Monza – Nove arresti, per accuse che vanno dallo sfruttamento della prostituzione al tentato furto, sette persone denunciate, oltre centosettanta controllate. Sono questi i numeri dell’imponente servizio di controllo del territorio disposto dal comando carabinieri del Gruppo di Monza nella giornata di martedì, sino a tarda notte. I militari si sono concentrati su Monza e Comuni limitrofi. L’accusa più grave viene contestata a una ragazza rumena di soli 18 anni, indagata dalla procura distrettuale antimafia di Milano per associazione a delinquere finalizzata alla tratta di persone, riduzione in schiavitù e al reclutamento, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Il fermo della giovane, N.G., domiciliata a Milano, va ad aggiungersi al lungo elenco di provvedimenti restrittivi eseguiti dai carabinieri di Monza in questi mesi nell’ambito della cosiddetta indagine “Fata”. Un’inchiesta, condotta in collaborazione con le forze di polizia rumene, che ha permesso di smantellare un organizzazione criminale rumena, fondata essenzialmente su tre clan familiari, che trasferiva ragazze del paese dell’est, anche minorenni, fino a Monza e Milano, dove erano costrette a fare la vita di strada. In certi casi, le giovani venivano rapite da un orfanotrofio a Galati, città rumena che si affaccia sul confine con la Moldavia, per essere poi vendute come merce qualsiasi a Monza. La stessa sorte che toccava anche a ragazzini adolescenti, utilizzati come manovalanza dedita alla commissione di furti nei supermercati. La diciottenne raggiunta dal provvedimento di fermo martedì, in pratica, continuava a tenere le fila del business retto dagli aguzzini arrestati nei mesi scorsi, continuando di fatto a sfruttare le giovani. La ragazza aveva ricevuto una “promozione” al rango di sfruttatrice dopo aver lei stessa esercitato in strada; considerata la sua giovane età, evidentemente ha cominciato a “vendersi” che era ancora minorenne.

Perseguitava l’ex moglie – È di atti persecutori, invece, l’accusa formalizzata contro Antonio P., 48 anni, con precedenti, arrestato dopo che aveva seguito l’ex moglie fin dentro al reparto dell’ospedale in cui la donna si trovava per una visita. L’uomo, ossessionato dalla fine della relazione coniugale, era già finito in cella nel mese di maggio dell’anno scorso: erano stati ancora i carabinieri ad arrestarlo, sempre per aver perseguitato l’ex coniuge, una 47enne residente in città. Martedì è stata la donna a chiamare il 112, una volta accortasi che l’ex marito si era spinto a seguirla fino in ospedale dicendole che voleva parlarle.

Reati minori – Gli altri arresti sono stati effettuati per reati minori, come furti o violazioni dell’ordine di espulsione, oppure in esecuzione di ordini di custodia cautelari emessi dall’autorità giudiziaria. Motivi legati alla guida senza patente o in stato di ebbrezza, invece, o ancora per piccoli furti nei grandi magazzini, come per esempio la Rinascente di largo Mazzini, alla base delle denunce a piede libero. Delle 171 persone controllate, 64 erano gli stranieri in regola.
Federico Berni