Monza: San Gerardo, cura tumoriEcco l’Ufficio di ricerca clinica

Monza: San Gerardo, cura tumoriEcco l’Ufficio di ricerca clinica

Monza – L’Oncologia Medica del San Gerardo si pone nuovamente come Centro di eccellenza per la cura dei tumori grazie alla recente inaugurazione dell’Ufficio di Ricerca Clinica che rappresenta il fiore all’occhiello per la ricerca e la cura in ambito oncologico.

Coordinato dal professor Paolo Bidoli (direttore dell’Oncologia Medica), insieme alla dottoressa Marina Cazzaniga (per la patologia mammaria e gastroenterica) e al dottor Diego Cortinovis (per quella mediastino-polmonare, urologica, del cavo orale e cutanea), il team di lavoro è formato da due data manager, una segretaria, due infermieri di ricerca e una project-manager, quest’ultima dedicata espressamente ai progetti di ricerca indipendente, cioè alle iniziative scientifiche autofinanziate.

A coronare questo importante lavoro di squadra la partecipazione dell’Oncologia Medica del San Gerardo al prossimo Congresso mondiale sulla patologia mammaria che si terrà a dicembre a San Antonio (Texas), negli Stati Uniti durante il quale sarà presentata ufficialmente una ricerca indipendente condotta dai ricercatori monzesi su una nuova filosofia di trattamento che prevede la somministrazione di “vecchi” farmaci a basse dosi ripetute ad orari precisi della giornata.

Questo è l’ultimo dei lusinghieri risultati ottenuti nei tre anni di gestione dell’Unità che vanta 33 protocolli di ricerca attivati che hanno consentito alla struttura di diventare un punto di riferimento per l’Oncologia Medica in molte patologie, non solo nella provincia di Monza e Brianza, ma anche nel resto d’Italia.

I 14.000 accessi all’anno al Day Hospital Medico sono la dimostrazione di questa eccellenza.

“Siamo una squadra di medici che ogni giorno cerca di vincere la guerra contro il cancro – ha esordito il professor Bidoli, proprio come recita il titolo dell’ultimo libro di Gianni Bonadonna (“Una guerra da vincere” alla cui stesura ha collaborato anche lo stesso Bidoli, ndr), padre dell’Oncologia medica italiana, a lungo direttore dell’Oncologia Medica all’Istituto dei Tumori di Milano dal quale proviene il direttore monzese e diversi membri del suo team – . Il messaggio che vogliamo inviare ai pazienti che abitano nel nostro territorio è che oggi non è più necessario migrare presso istituti di ricerca a Milano e all’estero. Infatti, al San Gerardo è possibile usufruire dei migliori trattamenti attualmente disponibili in Europa. Monza, insieme a pochi altri centri italiani, grazie a protocolli terapeutici innovativi, è in grado di garantire un controllo della malattia in un 20-30% di pazienti che non avrebbero alcuna opzione terapeutica con le terapie standard sinora disponibili”.

 

Infatti, grazie ai progressi ottenuti negli ultimi anni e soprattutto all’avvento dei nuovi farmaci biologici, è possibile selezionare le terapie attraverso le caratteristiche bio-molecolari dei pazienti per sviluppare cure sempre più personalizzate.

“I risultati più stimolanti derivano dalla possibilità di analizzare il profilo genomico dei singoli pazienti in modo da identificare per ciascuno il farmaco in grado di ottenere le migliori risposte. – ha commentato il professor Bidoli – A questo riguardo a breve abbiamo in programma una collaborazione con l’Istituto Oncologico di Badalona (Barcellona) diretto da Rafael Rosell, considerato il pioniere in questo settore”. Una collaborazione volta a studiare in profondità la relazione che esiste tra profilo biologico del tumore polmonare non a piccole cellule e farmaci antiblastici biologici. Attuando la possibilità di studiare in queste forme di tumore l’espressione dei fattori di riparo del Dna e la presenza di particolari proteine che potrebbero determinare una migliore risposta ai trattamenti chemioterapici già esistenti, oltre ad una selezione più mirata del paziente candidato a quel preciso trattamento medico.

 

“Per fare una buona oncologia non sono necessari solo nuovi farmaci, ma ci vuole un lavoro di squadra – ha concluso Bidoli – E’ fondamentale la collaborazione tra tutti gli specialisti coinvolti nelle singole patologie e la sinergia tra le varie Unità Operative. Al San Gerardo tutto questo è già realtà”.