Monza, salta anche VerdelliAl suo posto c’è Motta

La presentazione del nuovo mister alle 18 di venerdì, allo stadio Brianteo. La decisione di sollevare Verdelli dal suo incarico è arrivata dalla riunione del direttivo biancorosso nella serata di martedì
Monza, salta anche VerdelliAl suo posto c’è Motta

Monza – Corrado Verdelli non è più l’allenatore del Monza. Questa la sola certezza uscita dal summit del direttivo biancorosso riunitosi martedì sera. Da subito era stato chiaro che la squadra sarebbe stata affidata a un tecnico di forte personalità. E Gianfranco Motta da Ruginello era stato immediatamente il primo dei papabili, lui che nello spareggio di Bologna vestiva la casacca del Pescara, ma che da Monza passò per un paio di stagioni prima di abbandonare il suo ruolo di terzino destro e intraprendere la carriera di mister. Vercelli, Pro Sesto, per citare le parentesi più significative. Un duro, appunto, con la passione per la bicicletta. E ora, a Monza, dovrà pedalare eccome per salvare il gruppo.

Decisione inevitabile, probabilmente tardiva, quella di sollevare Verdelli dall’incarico. Subentrato a De Petrillo dopo un traumatico inizio di campionato, Corradino nostro non è riuscito a sua volta a invertire il trend negativo. E’ addirittura riuscito a far peggio del suo predecessore, lo dicono i numeri.
E allora avanti un altro, per un disperato, estremo tentativo di dare la scossa a un ambiente che trasuda de profundis e rassegnazione. Siamo alle solite, non potendo mandare a casa i giocatori – che sono i principali responsabili del tracollo, in questo ben assistiti da chi li ha scelti, Cda, Comitato tecnico, direttore sportivo e compagnia cantante -, non resta che mandare a casa l’allenatore.

Domenica al Brianteo si è rivisto Giuliano Sonzogni. Il Professore, al quale sono legate le ultime agrodolci stagioni del calcio biancorosso, ha ricevuto un’autentica ovazione dalla curva. Tra gli altri candidati della vigilia s’era fatto il nome dello stesso Cevoli che, ripudiato alla fine della stagione scorsa (ma anche lui in qualche modo allora “ripudiò”, non convinto dello strombazzato progetto-Seedorf), avrebbe fatto un clamoroso ritorno. Ancora una volta bocciata la candidatura di Antonio Sala, “minestra riscaldata” evidentemente anche per gli attuali timonieri del Calcio Monza.

La settimana scorsa ha fatto la sua ricomparsa a Monzello il mitico Alfredo Magni. Era venuto per vedere l’allenamento della rappresentativa nazionale di Rocca, ma tanto, tanto poco, è bastato a un gruppuscolo di nostalgici per illudersi che il biondo (ex biondo) di Missaglia fosse stato convocato in sede per quello che sarebbe stato uno storico reincarico. Alfredo avrebbe pagato di tasca sua per tornare sulla panchina del Monza, anche in una situazione così disperata. Verdelli, dicevo. Per sua stessa ammissione, ha fallito la missione per la quale era stato ingaggiato dopo il naufragio annunciato del carneade De Petrillo. Corrado era il primo a non credere più nella salvezza, anche se un solo punto lo divide dalla Paganese, quindi dai playout. 
Verdelli si è chiamato fuori in più di un’occasione, attraverso dichiarazioni tanto sincere quanto sconcertanti, e il bello è che fino a ieri chi avrebbe dovuto sottoscrivere la sostanziale certificazione di resa e coerentemente provvedere ha sempre fatto finta di non sentire, di non vedere. In una recente intervista, Corrado si è autodefinito “indifendibile” in ragione dei numeri spaventosi della classifica e ha sostenuto la tesi secondo cui a volte cambiare allenatore può essere l’unica soluzione. Un capolavoro di autolesionismo. Adesso l’hanno accontentato. Sono convinto che lui per primo tirerà un sospiro di sollievo.

Giancarlo Besana