Monza, processo al clan:«Paparo capo della ‘ndrina»

Monza – “Marcello Paparo viene definito in più intercettazioni un capo, lui stesso si presenta in carcere come capo di una ‘ndrina”. Proseguono le testimonianze al processo Paparo, 14 imputati con accuse che vanno dall’associazione a delinquere di stampo mafioso al possesso di armi. Giovedì si è presentato davanti ai giudici il capitano Cataldo Pantaleo, attualmente in forza alla compagnia carabinieri di Desio, ma all’epoca delle indagini che hanno portato all’Operazione Isola, appartenente alla compagnia carabinieri di Sesto San Giovanni. La figura al centro dell’inchiesta è quella di Marcello Paparo, 46 anni, calabrese di Isola di Capo Rizzuto come gran parte degli altri suoi familiari, ritenuto il capo di un clan della ‘ndrangheta operante in Lombardia, con base a Brugherio, direttamente collegato con altre pericolose ‘ndrine calabresi. “A testimonianza dello spessore criminale del personaggio- ha dichiarato l’ufficiale dei carabinieri- c’è per esempio la circostanza che spesso le vittime dei furti, invece che denunciare il fatto ai carabinieri si rivolgevano direttamente a Paparo, una volta gli hanno chiesto di risolvere un furto avvenuto addirittura nella provincia di Novara”. Paparo, dopo aver subito un attentato a colpi d’arma da fuoco, fallito solo per un errore di persona, si era trasferito da Cologno a Brugherio, dove aveva sede anche il Consorzio Ytaka, società secondo gli inquirenti al centro delle attività illecite della famiglia. Si torna in aula il 13 luglio.