Monza, omicidio Spalto Piodo:il mistero delle macchie di sangue

Monza, omicidio Spalto Piodo,possibile svolta nelle indagini

Monza – La chiave del giallo dell’assassinio di Elvira Monguzzi nelle macchie di sangue trovate sui pantaloni del fratello Emilio. Questa l’ipotesi a cui stanno lavorando i carabinieri del Ris di Parma, incaricati lunedì di compiere accertamenti su diverse tracce ematiche trovate in casa della pensionata 79enne il cui cadavere è stato trovato il 29 luglio nell’appartamento di Spalto Piodo 4. Secondo fonti investigative, i primi accertamenti del Ris avrebbero rilevato che almeno una macchia sui pantaloni sarebbe dovuta a schizzi di sangue della donna, e non al contatto tra il tessuto, e qualche macchia trovata sul luogo del delitto. Bisogna comunque aspettare l’esito finale delle analisi (ai primi di settembre) per avere un quadro più preciso e trarre eventualmente delle conclusioni.

Il corpo di Elvira Monguzzi, era stato trovato proprio da questo, sposato e più giovane della vittima di una decina d’anni. L’anziana era stata trovata in taverna, sdraiata, ai piedi di una cassapanca aperta, con all’interno delle tracce di sangue. Erano le 17.30 circa. Elvira era stata vista viva l’ultima volta dai vicini di casa verso le 12; poco prima, si sarebbe congedata dal fratello, con cui tutti dicono avesse ottimi rapporti, davanti alla chiesa delle Sacramentine, dove quest’ultimo aveva incontrato alcuni amici. La tavola era apparecchiata, ma il pranzo non era stato consumato. Sul capo presentava delle ferite, incompatibili con un colpo accidentale dovuto a malore e successiva caduta, come avevano già notato i primi soccorritori sul posto.

L’autopsia effettuata nei giorni successivi all’omicidio, i cui esiti finali non sono ancora stati depositati in procura, avevano chiarito che il decesso era strato causato dal soffocamento. Quindi l’assassino la avrebbe prima colpita con un peso di un vecchia bilancia, poi l’avrebbe soffocata tappandole le vie respiratorie forse con un cuscino. Poi sarebbe uscito portandosi via l’arma del delitto (il peso sequestrato non presentava tracce di sangue). Prima, però, avrebbe ripulito alcune tracce di sangue sulle scale che dalla taverna conducono all’appartamento vero e proprio, e sul pavimento di quest’ultimo. L’apparecchio a disposizione dei militari della squadra rilievi, infatti, ha rilevato alcune tracce che potrebbero essere sangue ripulito, anche se è un ipotesi che deve essere confermata dai carabinieri del Ris. Se così fosse, significa che l’omicida ha ripulito parte della scenda del delitto, cosa che farebbe cadere l’ipotesi del balordo che ha agito di impulso. Prima di ferragosto, gli inquirenti hanno sentito di nuovo tutti i parenti, e i vicini di casa.
Federico Berni